“La questione spiagge libere non esaurisce evidentemente l’argomento degli arenili e certamente quella degli accessi al mare. La pantomima che abbiamo visto lo scorso anno, con il comune che agisce per aprire una delle tante discese a mare scomparse, va persino oltre il tragicomico. Questo perché non solo siamo stati costretti ad assistere ad una serie di errori procedurali ma anche al fatto che soldi pubblici sono stati spesi su quella discesa a mare. E non importa quanto sia stato speso, conta invece che potrebbe trattarsi di danno erariale. Viene spontaneo da chiedersi cosa stiano aspettando per mettere a punto una serie di delibere corrette per riaprire ciò che era e deve essere dei cittadini, d’altronde quanto scritto dal TAR è molto chiaro. La risposta è semplice, al timone non c’è più nessuno, il comune ricorda le città fantasma del vecchio Far West ed ovviamente ci rimette Nettuno. Per quanto riguarda poi il progetto su Torre Astura, per trasformarlo in un sito di importanza mondiale, che il sindaco Coppola aveva assegnato al profeta della maggioranza di centrodestra, purtroppo non si sa più nulla e nonostante l’ennesima presentazione in pompa magna del progetto tutto è rimasto fermo a qualche schemino. A mettere insieme tutti questi fallimenti di Coppola non può non venire alla mente De André e Don Raffaè, d’altronde il centrodestra nettunese sui problemi della città si è costernato, indignato, impegnato (molto poco) e gettato la spugna. Con l’unica differenza che quel capolavoro cantautorale parlava di dignità, cosa che la politica locale potrebbe rivendicare solo attraverso le dimissioni”. Così in una nota stampa i consiglieri comunali del Pd di Nettuno Roberto Alicandri e Marco Federici.