Home Politica Violenza di genere, il tavolo tecnico organizzato al Forte Sangallo di Nettuno

Violenza di genere, il tavolo tecnico organizzato al Forte Sangallo di Nettuno

Il Forte Sangallo

L’amministrazione comunale di Nettuno continua il suo lavoro nell’individuazione e nel contrasto della violenza di genere. A distanza di pochi mesi dal convegno organizzato presso l’Istituto per Ispettori della Polizia di Stato di Nettuno dalla Procura della Repubblica di Velletri, dove era stato presentato il Protocollo operativo inter istituzionale per la promozione di azioni finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza contro donne e minori, si tornerà a trattare l’argomento nella cornice del Forte Sangallo. L’appuntamento, organizzato dalla Dirigente dell’Area I del Comune di Nettuno Margherita Camarda con la collaborazione della Garante per i diritti di Infanzia e Adolescenza Maria Baldo, è per il prossimo 12 aprile dalle 10 alle 12 e l’accesso sarà dedicato esclusivamente agli addetti ai lavori. Presenti, tra gli altri, il Sindaco di Nettuno Alessandro Coppola, i rappresentanti locali delle forze dell’ordine, della Asl e delle associazioni. Un parterre d’eccezione per portare avanti un lavoro nel quale l’amministrazione crede fortemente, sullo spirito della Convenzione di Istanbul del 2011, il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica. “L’obiettivo dell’incontro – spiega la dirigente Margherita Camarda – è quello di creare, con la collaborazione di tutte le parti in causa, una rete di accoglienza, ascolto e protezione delle vittime di violenza di genere e di quelle condizioni di particolare vulnerabilità. Porteremo avanti il percorso avviato dal Procuratore capo della Procura di Velletri Giancarlo Amato e dal suo pool: un sistema integrato che metta in comunicazione i principali interlocutori coinvolti nella prevenzione del fenomeno e nella protezione delle vittime, dalle autorità giudiziarie agli operatori dei servizi sociali, per finire con le forze dell’ordine”. Non solo repressione dei reati quindi, ma anche accoglienza, ascolto e protezione delle vittime, grazie al prezioso contributo dei servizi sociali, o educazione alla legalità nelle scuole del territorio per evitare il dilagare del fenomeno nelle future generazioni. Per non abbassare mai la guardia su un tema, la violenza di genere, troppo spesso rimasto ai margini.