Home Politica L’intervento del Sindaco Coppola: “Non si fugge dalle responsabilità”

L’intervento del Sindaco Coppola: “Non si fugge dalle responsabilità”

“Spetta a me chiaramente, aprire il dibattito, manifestare il mio pensiero in merito alla mozione di sfiducia presentata dall’opposizione che mi riguarda”. Queste le parole dell’intervento di esordio del Sindaco di Nettuno Alessandro Coppola, che hanno aperto la seduta di consiglio comunale per fare chiarezza su indagini, accuse, e prossime mosse dell’Amministrazione.
“Devo dire che gli eventi legati all’indagine condotta dalla Dda, che mi auguro si concluda nel modo più breve e limpido possibile, mi hanno suscitato due sensazioni forti. Una sensazione di amarezza e una di disgusto. Amarezza nei confronti della valanga di fango mediatico che si è riversato sulla città, che ha dipinto una realtà che non conosco fornendo notizie distorte e prive di fondamenti al solo scopo di tentate di provare legami tra la criminalità e la politica, soltanto per fare sensazione. Non è prioritaria la penalizzazione della mia figura rispetto alla mia città ma, sulla mia pelle, ho sopportato l’infamia di essere rappresentato come l’ingegnere dei clan. Per coloro che mi conoscono, per chi ha seguito il mio percorso ultraquarantennale della mia vita professionale, tutto ciò  appare falso e inverosimile. Ma il giudizio deformato sulla mia persona è stato metabolizzato dal generico lettore di quotidiani e social ben oltre i confini di questo paese. Mi hanno chiamato da lontano per dire chi sei? Non ti conoscevo. Quello che è stato fatto per me che sono il Sindaco di Nettuno, è stato perpetrato nei confronti della città attraverso ricostruzioni fantasiose fatte di ipotetici collegamenti che investono criminalità e politica, per altro in assenza di prove tangibili. Questa è la mia grande amarezza: vedere dipinta in modo deforme e calpestata l’immagine della città che amo e vedere attribuita la responsabilità di un’assurda ma paventata ipotesi di un rapporto mafia politica a questa Amministrazione. In merito voglio sostenere con forza le persone che hanno condiviso con me questo percorso amministrativo. I procedimenti e gli atti adottati sono stati improntati al metodo della trasparenza e della legalità. Sono sicuro che sarà la commissione di accesso ad accertarlo e su questo non nutro alcun timore.
La sensazione di disgusto è un sentimento che non riesco a reprimere se penso al comportamento di alcuni gruppi di persone che dicono di voler il bene di questa città ma di fatto ne prefigurano la distruzione politica e sociale. Nettuno è dei nettunesi, di tutti noi, e l’immagine della città va difesa da tutti noi rispetto alla costruzione di teoremi giornalistici senza fondamento che cercano di associare criminalità e amministrazione.
E vergognoso appare il comportamento di altre persone che pur di aggredire la parte politica avversa alimentano ombre e sospetti sui social, danneggiando la città in cui vivono e pertanto loro stessi e per questo il disgusto sale. In questo contesto l’intento della mozione, di preservare l’immagine delle Istituzioni attraverso la sfiducia del Sindaco appare paradossale e assolutamente non condivisibile. Risibile appare altresì la motivazione in subordine della mozione che si propone di non dare continuità a questa amministrazione invocando, con una espressione politichese, la presenza di anticorpi condizionanti. Solo per dare una risposta voglio precisare che le azioni e gli orientamenti di questa maggioranza sono stati sempre determinati in forma libera e democratica valutate le opinioni di tutti noi, per questo reputo non accoglibile la mozione.
Replico poi alla lettera aperta di Federici e Alicandri, il loro invito ad assumere un atto di responsabilità da sintetizzare con le mie dimissioni, pur elaborata con educazione e pacatezza secondo il loro stile, indubbiamente, che apprezzo, ha prodotto un effetto opposto. Il sospetto di infiltrazioni della malavita organizzata se non chiarito costituirà una macchia indelebile per la città, una vergogna per tutti noi, e allora si che si affosserà la politica e il rispetto per l’Amministrazione. Il mio atto di responsabilità sarà invece quello di assecondare il percorso della commissione di accesso cosciente dell’assoluta buona fede della mia Amministrazione che ha operato nella trasparenza e nel rispetto della legalità e giammai quello di fuggire rispetto a responsabilità che mi sono sempre assunto abbandonando la città con ignominia al commissariamento e alla vergogna”.