Momento di condivisione e di gioco ieri era, nella chiesa di Pocacqua ad Anzio, per dei bimbi fuggiti dalla guerra in Ucraina. Bimbi a cui manca un momento di gioco e spensieratezza con la paura delle bombe, senza più una casa, spesso senza uno o entrambi i genitori. Presenti la protezione civile di Silvio Marsili e gli educatorio dell’associazione Con_tatto. Questo il racconto della serata di uno degli educatori.
“Quando ti dicono che ci sono questi ragazzi ucraini che sono riusciti a scappare. Quattro di loro con la nonna, lasciando lì la loro famiglia, altri 4 arrivati a Lavinio con le mamme, ospitati da parenti.
Proponi a tua figlia e agli altri bimbi volontari dell’Associazione di passare un’ora a giocare insieme, quando tu finisci di lavorare, così da fargli compagnia.
Ma poi la cosa ti sfugge di mano. Ti rendi conto che diventa un progetto più grande di te.
Passi 4 giorni d’inferno, a cercare qualcuno che possa aiutarti perché insomma, non è detto che perché non hanno niente devono accontentarsi di te, che sei una logopedista, del tuo tempo ritagliato tra un paziente e l’altro. Non è giusto che tu non sia riuscita a creare un progetto di crescita, divertimento e condivisione strutturato.
Che non sia riuscita a coinvolgere animatori come si deve, mediatori culturali per farli interagire come si deve. Ma no! Non ce l’hai fatta. E senti di aver fallito. Ma per fortuna c’è tua figlia che ti ricopia la traduzione in ucraino delle regole di gioco che hai creato in immagini. Per fortuna arrivi alla chiesa di Pocacqua e trovi dei ragazzi del gruppo della cresima fantastici che ti dicono “Guarda ci hanno chiamato le catechiste, ma si, ti aiutiamo se serve!”. Entri nella sala e trovi tante, troppe persone, che hanno preparato del cibo e una sala allestita in maniera fantastica e la tua ansia, invece di placarsi aumenta perché sei lì da sola, consapevole di non saper fare quello per cui la tua presenza è richiesta. Prepari il gioco, leggono le istruzioni in ucraino, lo capiscono, lo spiegano a quelli più piccoli che non sanno leggere… Metti la musica e li vedi divertirsi, sciogliersi, combattere per accaparrarsi l’ultima sedia libera nel gioco delle sedie. E ti diverti anche tu! E anche questa è andata. A fine festa uno dei quattro bambini venuti senza i genitori ti da un pupazzetto. Non sai se è quello che pensi. Nel dubbio di aver capito male chiedi alla nonna, per non rischiare di togliergli un gioco. “Glielo hanno dato a zoomarine, lo ha conservato e portato qui oggi apposta per regalartelo”.
E niente. Piangi!! Non lì. E niente. Io non sono in grado. Loro hanno bisogno di qualcosa di meglio. Di qualcuno di più divertente (A.A.A. CERCASI ANIMATORI VOLONTARI). A me sono bastati tantissimo loro! Grazie a voi che mi avete permesso di vivere questa esperienza.
Silvio Marsili per l’organizzazione pratica e il valore umano immenso!!
Con_tatto per fidarvi di me più di quanto lo faccia io di me stessa! Tutte voi.. Croce e delizia!!
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