“Mentre a Nettuno finalmente pare venga convocato il Consiglio comunale per discutere e votare la mozione di sfiducia all’Amministrazione, ad Anzio si continua ad andare in ordine sparso. Maranesi si dimette e prova a fare la morale, ma fa una gran confusione che non ci si aspetta da chi siede sui banchi del Consiglio da ben 9 anni: alle sue dimissioni solitarie segue la surroga di un altro Consigliere, che potrebbe rafforzare la maggioranza. Per essere chiari: le dimissioni del Sindaco non interromperebbero le attività della Commissione d’inchiesta e non eviterebbero al Comune di essere commissariato! Altrimenti dovremmo tutti stare ben saldi al nostro posto, perché quello che vogliamo, come abbiamo sempre detto, è che invece la Commissione lavori fino in fondo e faccia la chiarezza dovuta.
La Commissione è partita e valuterà lo scioglimento indipendentemente dalla politica locale, per fortuna. A questa abbiamo chiesto da subito di fare un passo indietro, perché le responsabilità, al di là delle inchieste della magistratura sono evidenti ed enormi. Abbiamo chiesto a tutti i colleghi di firmare una mozione di sfiducia, ma al momento ci sono solo le nostre 4 firme. Manca quella di Maranesi, che ha preferito evitare di prendersi la responsabilità in Consiglio, evitando anche di coordinarsi con gli altri per fare qualcosa di efficace, come attendiamo ancora la firma del PD, che oggi si appella al “buon senso istituzionale”, nei confronti di chi ad oggi le istituzioni le ha sempre calpestate. Da svariati giorni ci siamo resi disponibili con il Partito Democratico per un ulteriore confronto, mettendo da parte qualsiasi ostacolo, per chiedere in 5 un Consiglio comunale straordinario, condividendo un testo e facendo una richiesta comune, ma ad oggi non abbiamo ricevuto risposta.
Risultano non pervenuti anche i tre che affermano di essere usciti dal recinto della maggioranza, Vasoli, Piccolo e Amaducci. Per quanto ci riguarda siamo pronti a sottoporre durante un eventuale Consiglio per la surroga di Maranesi la nostra mozione di sfiducia, ma nel frattempo ribadiamo l’appello pubblicamente: mettiamo da parte le pur legittime divergenze e firmiamo, insieme, una richiesta di ordine del giorno e la mozione di sfiducia. Ce lo chiede la città”. Così in una nota stampa Luca Brignone, Alternativa per Anzio, Rita Pollastrini e Alessio Guain, Movimento 5 Stelle e Mariateresa Russo.