Nella Sala Mechelli del Consiglio Regionale del Lazio si svolta nel pomeriggio di lunedì 14 marzo la presentazione del nuovo libro della scrittrice Anna Silvia Angelini, dal titolo “Legate da un sottile filo rosso”. Attorno all’opera, edita da Bertoni, si è sviluppato un dibattito interessante e profondo, con i tanti ospiti presenti in sala, utile a ribadire l’importanza di temi quali la parità di genere e la lotta contro la violenza. A moderare il confronto è stata la giornalista Antonella Rizzo.
“Il mio progetto nasce dalla passione che ho per questo tema”, ha spiegato nel suo intervento Angelini. “Ho acquisito molta esperienza negli anni collaborando con associazioni che si occupano di dare supporto alle donne, prima di fondare la ‘mia’ Aide (Associazione indipendente delle donne europee), che ha sede a Nettuno”. Questo centro, ha raccontato, “è la sintesi delle cose buone che ho incontrato nel mio percorso, ma ci ho messo anche molto del mio. Penso che da soli non si vada da nessuna parte, allora ho strutturato attorno a me una squadra di persone competenti, professionali, e appassionate, al servizio della nostra comunità”. Poi l’incontro con l’editore che ha fatto scoprire ad Angelini le sue doti da scrittrice. “Un paio di anni fa – ha spiegato – ho conosciuto Jean Luc Bertoni, ho scritto il mio primo libro ‘La violenza declinata’ e con lui è nata una bella sinergia. Oggi presentiamo questa opera che si basa sui racconti di sei donne che ho conosciuto, e che ho provato ad aiutare, in questi anni”.
Proprio Bertoni parlando del nuovo progetto della scrittrice ha detto: “è un’opera di grande valore perché parla di ascolto. Solo con l’ascolto e con il confronto si può uscire da certe logiche sbagliate. Il 30% della nostra produzione, inoltre, è incentrata sulla memoria. Stiamo realizzando delle collane dedicate a donne che in passato si sono distinte nel mondo della cultura, della medicina, della letteratura, della scienza e in tanti altri campi, donne dalle qualità notevoli sempre troppo poco menzionate. C’è molto da fare in questo senso, perché per alcuni quello femminile è ancora un problema di serie b. Dobbiamo lavorare per limitare al minimo, fino ad annullare completamente, le distinzioni di genere, ma per raggiungere la parità serve una società più inclusiva”.
Nel corso del convegno sono intervenuti anche il consigliere regionale del Lazio Fabio Capolei, che ha ringraziato Angelini “per l’impegno che mette su temi di vitale importanza quali la lotta alle disuguaglianze e alla violenza di genere”, il presidente osservatorio violenza e suicidio Stefano Callipo, la consigliera Pari opportunità della provincia di Teramo Monica Brandiferri, la criminologa Stefania Cacciani la giornalista Federica Pansadoro e l’impreditrice, già assessore ai Servizi sociali del Comune di Nettuno, Maddalena Noce.
Al termine dell’incontro sono state proiettate sul maxischermo presente in sala le illustrazioni di Simona Battistelli, artista che da anni collabora con Anna Silvia Angelini, che ha raccontato di come si è sentita “lusingata, ma anche profondamente responsabilizzata” quando è stata contattata dalla scrittrice per prendere parte al suo progetto, ed è stato presentato il dipinto di Massimiliano Ferragina, anch’egli artista, nonché docente dell’accademia delle belle arti di Roma. Un quadro quello di Ferragina ricco di significato, in cui la tela viene ‘soffocata’ quasi interamente dal colore rosso “come l’emergenza, a dimostrazione di quanto lavoro ci sia ancora da fare su questi temi”, ma rosso anche come “il sangue, causato dalla violenza, dalle parole e dall’indifferenza”.