Home Cronaca Tentato duplice omicidio a Nettuno, controlli a Foggia per cercare i killer

Tentato duplice omicidio a Nettuno, controlli a Foggia per cercare i killer

Controlli serrati e perquisizioni a carico di soggetti appartenenti o semplicemente orbitanti gli ambienti della Società Foggiana a Foggia. L’attenzione delle forze di polizia in città è massima, dopo il duplice tentato omicidio avvenuto lo scorso 2 marzo, a Nettuno, contro Antonello Francavilla, nome di spicco batteria Sinesi-Francavilla, gravemente ferito insieme al figlio 15enne Mario.
Ad aprire loro il fuoco due killer, ad oggi senza nome, che si sono spacciati per agenti di polizia che hanno simulato un controllo domiciliare (Francavilla stava scontando una pena agli arresti domiciliari nel villino di via Greccio alla periferia del comune del Tridente). Entrambi sono in gravi condizioni ma è il 15enne a rischiare la vita.
A seguito del gravissimo episodio, la squadra mobile di Foggia ha avviato controlli e perquisizioni mirate. Nell’ambito delle operazioni, quindi, è stato arrestato in flagranza di reato un pregiudicato foggiano, già ai domiciliari a seguito dell’inchiesta ‘Decima Azione’: si tratta di Fabio Tizzano, 41enne del posto (per gli inquirenti uomo della batteria Moretti-Pellegrino), attualmente imputato nel processo alla mafia foggiana, per il filone in corso al Tribunale di Foggia. Nell’udienza di ieri, al termine della requisitoria, il pm della Dda di Bari ha chiesto per lui una condanna a 22 anni di reclusione.
La mattina del 2 marzo a Nettuno i killer hanno suonato al portone d’ingresso del villino di Francavilla dicendo di essere agenti di polizia e che avrebbero dovuto fare un controllo nei suoi confronti, ma in realtà i sicari, incappucciati e con la mascherina, hanno aperto immediatamente il fuoco colpendolo in più parti del corpo. Almeno dieci i proiettili esplosi, tre hanno centrato il boss mentre altri due hanno colpito il figlio 15enne, Mario, che in quel momento si trovava in bagno. Cinque colpi non sono andati a segno. I due sono poi fuggiti a bordo di un’auto. A fornire una prima ricostruzione dei fatti agli inquirenti che indagano sull’agguato, coordinati dal pubblico ministero Ilaria Calò della direzione distrettuale antimafia, sarebbe stato lo stesso Francavilla prima di essere portato in ospedale ad Anzio, dove è stato operato e sarà ascoltato nuovamente non appena i medici daranno l’ok.
Il figlio che vive a Foggia era andato a Nettuno per stare qualche giorno con il padre. Sono in corso indagini per capire se il ragazzo sia stato seguito durante il tragitto dal capoluogo dauno alla città del litorale romano e se siano foggiani gli uomini che hanno provato ad ammazzare Francavilla. Indagano la squadra mobile e la dda. Il padre di Antonello Francavilla, Mario ‘il nero’, fu assassinato il 22 gennaio del 1998 mentre rientrava a casa. Il 44enne è sposato con la figlia di Roberto Sinesi, boss anch’egli dell’omonima batteria, condannato a 12 anni di reclusione nell’ambito del racket del pomodoro e vittima di un tentato omicidio mentre era in auto con la figlia e moglie di Antonello Francavilla e con il nipotino di soli quattro anni.