Fiaccolata ieri sera in piazza Pia ad Anzio per dire “No” alla guerra e all’invasione Ucraina. Il messaggio che hanno voluto portare in piazza le organizzatrici Simonetta Pagliaricci, Maria Cupelli, Stefania Salvucci, Tiziana D’Alfonso, Valentina Caprari, è semplice e diretto: “La guerra, la decidono gli uomini, ma a pagarne la sofferenza, la fame, la distruzione sono le donne”. Un messaggio diffuso in un giorno importante: l’8 marzo, festa internazionale della donna.
Nonostante il freddo della serata, c’è chi non è voluto mancare a ha fatto sentire la propria solidarietà, con lumini in mano e bandiere in spalla, i presenti si sono voluti stringere idealmente alle donne ucraine in fuga dalla guerra. Così la fiaccolata è diventato anche un momento per stringersi intorno ai bambini e alle donne che sono fortunatamente arrivati dall’Ucraina ad Anzio, sani e salvi.
Sono stati proprio i bambini, italiani e ucraini, ad alzare i cartelli gialli e celesti con le scritte “pace” e “Ucraina”. Gli stessi bambini ucraini che hanno accolto i manifestanti con un timido “buongiorno” appena imparato arrivando in Italia.
A prendere la parola, oltre le organizzatrici che hanno sottolineato “le donne non sono fragili, le donne si sono fatte carico della guerra e ne pagano le atroci conseguenze sulla loro pelle”, è stata una ragazza Ucraina, in Italia da anni che si è presa un momento per fare un ringraziamento speciale agli italiani, tutti, per l’accoglienza che le hanno dato anni fa, e ha voluto dire ancora grazie, a nome di tutte le donne ucraine, per l’accoglienza che gli italiani stanno riservando oggi per tutti i profughi.
All’evento anche un volto giovane, ma determinato, quello di Enya Lamberti, 19 anni, rappresentante di istituto del Liceo Artistico Picasso di Anzio, che ha portato la sua testimonianza di “piccola donna” in un mondo moderno che soffre la piaga delle guerre degli uomini.