Si è tenuta questa lo scorso 25 febbraio la Conferenza dei sindaci dell’Ato 4, che comprende le città della provincia di Latina più Anzio e Nettuno, che ha trattato anche il prossimo tariffario.
Si va verso un ritocco verso l’alto delle bollette del servizio idrico. Per quali motivi? “Primo fra tutti l’aumento del costo dell’energia per un ammontare complessivo di circa 9 milioni di euro rispetto al 2019-2020 come conseguenza delle decisioni del Governo – ha spiegato il presidente della Provincia di Latina Gerardo Stefanelli – un ulteriore fattore di aggravio è costituito dalla sentenza del tribunale che chiude la controversia decennale tra Ato, Acqualatina e Consorzi di Bonifica per circa 12 milioni di euro da spalmare nelle annualità”. C’è inoltre un debito da parte del gestore Acqualatina nei confronti dei Comuni che ammonta complessivamente a 2 milioni 850mila, di quasi 13 milioni nei confronti della Provincia e di 4 milioni 300mila nei confronti della Segreteria Tecnica Organizzativa. “Esiste inoltre, al 31 dicembre scorso, una morosità degli utenti complessiva di 157 milioni di euro di cui il 56% è concentrato nei comuni di Latina, Aprilia, Anzio e Nettuno. Il credito è attribuibile per il 47% a utenze domestiche, per il 19% ad utenze commerciali e per il 19% a utenze a uso domestico promiscuo e non residenziale. Il restante 15% è suddiviso tra uso pubblico, attività artigianali, attività agricole”.