L’Europa sta morendo sulle strade di Kiev. Avevamo sognato un mondo di pace e prosperità eppure le immagini che arrivano dell’Ucraina, come un pugno nello stomaco, ci risvegliano da questo sogno. I grandi leader del mondo parlano di sanzioni e si riempiono la bocca di grandi parole ma bambini ed anziani vengono bombardati senza pietà. Le parole non bastano e non sarà escludere la Russia dalla formula uno o togliergli la finale di campions league a cambiare le cose. Serve coraggio. E se questo vorrà dire fare sacrifici deve essere fatto. Quando si deve difendere la democrazia vale sempre la pena fare delle rinunce. Non si può fare finta di nulla. Non si può pensare egoisticamente al proprio orticello, non si può negoziare su ogni singola sanzione. Negli occhi delle ucraine e degli ucraini terrorizzati dobbiamo guardare con coraggio e fermezza e dire che noi non faremo un solo passo indietro. Se nemmeno le immagini dei bambini appena nati spostati nelle metropolitane e scaldati con coperte di fortuna farnno indignare i nostri cuori questo vuol dire che il nostro futuro non può essere che tetro e che dentro di noi tutto è morto. Non possiamo abdicare al ricatto di Putin oggi come a quello di qualsiasi altro dittatore domani se davvero vogliamo difendere la nostra democrazia. Oggi siamo tutti ucraini e se non ce ne rendiamo conto niente e nessuno ci salverà. Roberto Alicandri