“Dopo l’arresto di 65 persone legate alla criminalità organizzata da parte delle Forze dell’Ordine che ha coinvolto i territori di Anzio e Nettuno, il prefetto di Roma ha ottenuto i poteri di accesso dal Viminale nominando i commissari incaricati di fare luce su presunte infiltrazioni nei due comuni della nostra Regione. Sotto investigazione bandi di gara, concessioni balneari, appalti e l’operato delle due amministrazioni. Sarà il tempo e l’indagine in corso a dirci se l’azione politica ad Anzio e Nettuno sia stata orientata al bene comune o se invece esiste una cerniera operativa tra il mondo criminale e quello legale. Ma Articolo Uno non può rimanere impassibile davanti a questo sistema mafioso che ha infettato con il malaffare e l’intimidazione cittadini e territori del nostro litorale. Parteciperemo alla manifestazione ad Anzio del prossimo 26 febbraio alle ore 11.00 in Piazza Pia organizzata dalla Rete No Bavaglio Lazio e da decine di altre associazioni decise a dimostrare che Anzio e Nettuno non sono questo. Per dire grazie ai Carabinieri e alla Direzione Distrettuale Antimafia che con la loro azione hanno inferto un duro colpo alle ramificazioni della ‘ndrangheta e per ribadire che il silenzio e l’omertà sono gli alleati migliori delle associazioni mafiose, perché le rende invisibili e libere di operare indisturbate”. Lo dichiarano, in una nota congiunta, il segretario regionale del Lazio di Articolo Uno-LeU, Riccardo Agostini e il responsabile Legalità e Giustizia di Articolo Uno-LeU, Luca Giordano.