Il prefetto di Roma Matteo Piantedosi ha messo al lavoro, per le prossime 12 settimane, due Commissioni nominate ieri, che indagheranno su appalti assegnati negli anni scorsi e anche di recente dai Comuni di Anzio e Nettuno nell’ottica di un provvedimento di scioglimento che potrà essere disposto dal Capo dello Stato su proposta del ministero dell’Interno avanzata al Quirinale dal Consiglio dei ministri. Le Commissioni sono composte ciascuna da tre funzionari della Prefettura e delle forze dell’ordine, il loro mandato è rinnovabile solo una volta per altri tre mesi, mentre al termine della loro attività i risultati delle indagini saranno esaminati dal prefetto in un arco massimo di 45 giorni. Ma l’iter potrebbe essere anche più rapido.
Anzio e Nettuno sono di fatto finiti sotto inchiesta da parte della Prefettura che ieri ha ottenuto dal Viminale l’ok all’accesso agli atti: i componenti delle Commissioni saranno fisicamente nelle sedi delle amministrazioni locali per esaminare tutti i documenti relativi all’attività recente dei Comuni per ricostruire il rilascio di autorizzazioni, la preparazione di bandi di gara e l’assegnazione di appalti, dalle costruzioni alla gestione dei rifiuti, dalla scuola alla sanità, fino anche alle attività balneari e più in generale imprenditoriali.