“Ieri mattina c’è stata una maxi-operazione condotta dal comando provinciale di Roma, coordinata dalla magistratura, a cui va il nostro plauso, che ha portato all’arresto di 65 persone collegate alle ‘ndrine operanti tra Anzio e Nettuno. Le accuse vanno dal traffico internazionale di ingenti quantità di cocaina, fino allo sversamento illegale dei liquami. Come è tipico delle mafie, ci sarebbe stata da parte dei clan l’infiltrazione nei palazzi comunali e nelle industrie dell’economia legale. Coinvolti anche due carabinieri che, secondo le accuse, aiutavano i criminali”. Lo affermano i deputati M5s Angela Salafia e Marco Bella e i consiglieri comunali M5S Alessio Guain e Rita Pollastrini chiedendo una “commissione d’accesso per una verifica sulle infiltrazioni mafiose nel tessuto politico-amministrativo”.
“Operazioni come questa, confermano ancora una volta la pericolosità della ‘ndrangheta e delle organizzazioni criminali nel Lazio – continuano – Magistratura e forze dell’ordine non devono essere lasciate sole nella lotta contro i clan, la quale deve tornare una priorità dell’agenda politica di chi amministra oggi i nostri Comuni e del Governo stesso, tanto più con i soldi del Pnrr in arrivo dall’Europa. Su quei soldi, che spettano ai cittadini, i clan hanno messo gli occhi da tempo e vorrebbero mettere le mani”. “Non ci si può più girare dall’altra parte. Per questo scriveremo al prefetto per valutare se ci sono i presupposti per istituire una commissione d’accesso per una verifica circa eventuali infiltrazioni mafiose nel tessuto politico-amministrativo. Richiesta di cui parliamo da tempo e che ci ha visti oggetto di derisioni e minacce – concludono – Non c’è più tempo. La commissione venga istituita senza più indugi”.