Home Cronaca Anzio: Matteo ed Emanuele, operatori di Villa Albani, salvano due persone

Anzio: Matteo ed Emanuele, operatori di Villa Albani, salvano due persone

Matteo Fabber ed Emanuele Forte, due dipendenti della ASL Roma 6 che lavorano presso la struttura di Villa Albani ad Anzio, hanno salvato la vita di due persone che il 27 gennaio in pericolo di vita rischiando di cadere dal ponte di Ariccia. Lo rende noto la Asl Roma 6 sul suo profilo social.
“I due ragazzi – scrive la Asl – che si occupano della manutenzione della struttura di Villa Albani ad Anzio, presidio Asl Roma 6 e gestita dalla Cooperativa Alteya, per la quale lavorano, tornando da Anzio, si sono resi protagonisti di una cosa che solo poche persone avrebbero avuto il coraggio di fare, salvare la vita di una persona mettendo a rischio le proprie. Poco dopo mezzogiorno, mentre transitavano sul ponte di Ariccia, notavano un uomo oltre il parapetto di recinzione. Matteo ed Emanuele si sono fermati immediatamente e hanno soccorso la persona, un 50enne in stato confusionale, già in cura psichiatrica, muovendosi sulle impalcature e correndo un evidente rischio personale.
Nel pomeriggio Matteo, questa volta da solo, ripercorreva il ponte per tornare a casa al termine della giornata lavorativa. Forse neanche il tempo di ripensare a quello che era successo poche ore prima, che la sua attenzione veniva richiamata dai gesti di un passante che cercava di fermare gli autoveicoli in transito. Un ragazzo, un 19enne di Varese, aveva superato il parapetto e si era lanciato nel vuoto, trattenuto dalle reti di protezione che stava cercando di superare. Anche in questo caso Matteo non ci ha pensato due volte e si è lasciato cadere sulla rete, afferrando il ragazzo e cercando di trascinarlo verso il parapetto, da dove un carabiniere di Ariccia, Riccardo, che pattugliava la zona, si sporgeva per aiutarlo. Per fortuna, ma soprattutto per il coraggio di Matteo ed Emanuele, possiamo parlare solo di dramma sfiorato e sentirci sollevati nel conoscere le storie personali di questi due ragazzi che ci piace considerare in parte “nostri”, senza mai dimenticare l’emergenza spinge, per i più disparati motivi, a gesti così estremi”.