Aver dato sei anni fa il via libera all’assunzione, come dirigente dell’area economico finanziaria del Comune di Anzio, a Patrizio Belli, privo della laurea richiesta nell’avviso di selezione per tale incarico, è costato una condanna da parte della Corte dei Conti all’ex segretario generale dell’ente locale neroniano, Marina Inches, e ad altri due componenti della commissione esaminatrice, Riccardo Rapalli e Massimo Cervoni.
I tre, assolti in primo grado, sono stati condannati in appello e dovranno risarcire al Comune di Anzio 12.935 euro a testa. Confermata invece l’assoluzione di Lucia Scagnetti, che aveva redatto l’avviso di selezione per l’assunzione di un dirigente dell’area economico finanziaria e aveva approvato i verbali di selezione. Per quel ruolo l’ente aveva previsto che venissero ammessi solo candidati in possesso di laurea in economia e commercio, in economia aziendale, in scienze economiche o in scienze bancarie, e che venisse poi valutata la loro esperienza professionale.
Belli venne assunto dall’allora sindaco Luciano Bruschini nonostante avesse invece una laurea in giurisprudenza. La Procura contabile ha chiesto una condanna a risarcire il Comune di oltre centomila euro. E per i giudici “l’ammissione del candidato poi ritenuto meritevole di essere assunto presenta una macroscopica anomalia che inficia la legittimità dell’intera procedura”. Secondo la Corte dei Conti, tale scelta “ha dato luogo ad una mortificazione del buon senso gestionale ed a un pregiudizio ai principi di buon andamento dell’azione amministrativa, talmente intensi da non poter essere attenuati attraverso la valutazione di eventuali effetti positivi derivanti dall’attività del dirigente”.
I giudici hanno però anche evidenziato che non è stato mandato a giudizio il sindaco, “che ha avuto un ruolo decisivo nell’assunzione” contestata, “avendo proceduto al colloquio finale nonché provveduto alla nomina ed al conferimento dell’incarico con proprio decreto”. La condanna è stata quindi ridotta.