“Per anni abbiamo denunciato le condizioni critiche in cui versa la Capo d’Anzio e l’insostenibilità dell’operazione megaporto, venendo fatti passare, puntualmente, come catastrofisti, incompetenti o come coloro che non vogliono il bene della città.
Oggi, a un anno dalla fine della consiliatura, dopo l’accanimento terapeutico sulla capo d’Anzio, con una garanzia di milione e mezzo che pesa sui cittadini , un gruppo di consiglieri di maggioranza che a dicembre votò a favore dell’operazione fidejussoria, chiede una apposita commissione sul porto. Non si capisce con quale obiettivo, essendo la commissione un organo di indirizzo politico e avendo già espresso il consiglio il proprio indirizzo con il favore di questi consiglieri, senza che alcuno abbia sollevato obiezioni o dubbi approfittando della presenza dell’intero consiglio di amministrazione durante la discussione.
Il ruolo di controllo può essere esercitato nella commissione trasparenza o nel consiglio stesso, come abbiamo fatto l’ultima volta, venendo a sapere del diniego della Cassa Depositi e Prestiti al finanziamento richiesto dalla società. Ci sembra evidente, piuttosto, l’insofferenza politica di questi consiglieri nei confronti di una maggioranza sempre più chiusa in se stessa. Abbiano il coraggio, allora, di sciogliere l’ambiguità e passare definitivamente in opposizione, provando a mandare a casa con un anno di anticipo questa amministrazione”. Lo scrivono in una nota stampa i consiglieri comunali di opposizione Luca Brignone di Alternativa per Anzio, Alessio Guain e Rita Pollastrini M5S e Mariateresa Russo.