Della questione dei Piani di Zona e Capofila Anzio- Nettuno si è discusso ieri in commissione sociale. Siamo in uno stallo poco comprensibile. Il ruolo di Capofila dovrebbe passare al Comune di Anzio, ma ci sono in ballo 2 milioni e 800 mila euro che risulterebbero vincolati nel bilancio del Comune di Nettuno e trasferibili solo a quote di 600 mila l’anno. Vincolati dove e perché? Ci risulta che i fondi regionali per i piani di zona trasferiti ai comuni abbiano un vincolo di destinazione, ossia i servizi sociali, ma che siano sempre disponibili per il passaggio del capofila in quanto non sono fondi propri dell’ente.
In aggiunta la Regione Lazio in una delibera di Giunta di Novembre 2021 ci informa che se non li spendiamo entro la fine del 2022 non ce ne darà altri per il 2023, bloccando di fatto la possibilità di attuare progetti importanti. Inoltre ci sarebbero altri 3 milioni e 400 mila euro liberi che Nettuno è pronto a girare subito. E qui entra in gioco una sorta di schizofrenia perché l’assessore più volte ripete che la somma è elevata e si rischia di non riuscire a spendere. Quindi da un lato si vorrebbero i soldi vincolati dall’altro si “temono” quelli immediatamente disponibili… eppure l’ufficio di piano, ossia quello che gestisce soldi e progetti, resterebbe più o meno lo stesso.
Dove sono esattamente questi soldi? Di che cifra abbiamo bisogno ogni anno per completare i progetti? Quali sono le priorità? Perché gli incontri tra i due comuni procedono a singhiozzo e ci sono versioni differenti? Cosa hanno scritto i dirigenti Santaniello e D’Aprano al comune di Nettuno e alla Regione?
Nessuna di queste domande ha avuto risposta durante la commissione, nonostante la disponibilità dell’assessore Velia Fontana, che non si è negata ma neanche ha fornito risposte soddisfacenti.
La commissione tornerà a riunirsi non appena ci saranno forniti i documenti richiesti, nel mentre si lavora per una commissione congiunta con quella di Nettuno visto l’interesse comune sul problema.
Nel frattempo si avvicina il rischio di commissariamento del settore, che a nostro avviso sarebbe la sconfitta della gestione amministrativa, e un danno per i servizi sociali, anche se qualche soggetto politico sembra auspicare questo scenario.
Infine perché escludere l’ipotesi di lasciare il capofila a Nettuno, se ce ne siano però le garanzie necessarie al proseguimento, in quanto non siamo interessati che sia Anzio o Nettuno a gestire e coordinare, ma piuttosto che sia garantita l’erogazione dei servizi sociali con continuità ed efficienza.
Il dato assolutamente negativo è che oggi ci siano tra fondi disponibili e “poco disponibili” oltre 5 milioni di euro.
Segno che le 2 amministrazioni, a prescindere dal Capofila, non sono state in grado, in questi anni, di realizzare progetti adeguati ai fondi in possesso.
Rita Pollastrini M5S Anzio
Membro Commissione Politiche Sociali