È il comandante della polizia locale di Anzio Antonio Arancio, sindacalista della Cisl, a dire la sua sulla riforma di prossima discussione in Parlamento che riguarda i caschi bianchi. Una Riforma controversa, che dopo essere stata studiata in accordo con i Sindacati e portata in Parlamento per le linee generali, è stata stravolta dal Ministero dell’Interno. Stravolta al punto che il Siulp ha già annunciato lo sciopero di categoria per il 15 gennaio e che anche gli agenti aderenti ad altri Sindacati, hanno fatto sapere di voler scendere in piazza.
“La riforma della polizia locale, attesa da tempo – ci spiega il Comandante Arancio – avrebbe dovuto essere in positivo, avrebbe dovuto fare da slancio alla costruzione di un nuovo tipo di polizia locale, più giovane e dinamica, al pari delle polizie locali europee. Ma questa Riforma non ha questi contenuti. Certamente non ci aspettavamo maggiori compiti e nessuna tutela. E’ la brutta copia della legge 65/86. È vergognoso che il nodo centrale sulle tutele che era stato proposto in commissione e votato da tutti i partiti sia stato rimosso nella bozza in discussione”.
“Parlo come Comandante e non come sindacalista della Cisl – ha poi aggiunto il Comandante – lascio ai responsabili nazionali le reazioni su questo scempio. Non c’è stata alcuna equità nel modo di pensare alla sicurezza urbana. E’ chiaro che se si vuole puntare sulla sicurezza vanno concesso diritti non è possibile vedere vigili anziani che corrono dietro ai motorini. Dobbiamo essere competitivi con le polizie europee. Quale è il problema del Ministero dell’Interno? Concordo con la Semprevivo noi non dobbiamo diventare polizia di Stato non vogliamo entrare nel comparto. Quello che vogliamo è che sia fatta una legge che ci renda un corpo professionale, che si migliori l’organizzazione che si svincoli la contrattazione di categoria da quella dei dipendenti pubblici. Non siamo dipendenti comunali con la divisa. Serve il coordinamento dei prefetti sui Comandanti, bisogna favorire i consorzi soprattutto nei piccoli centri e poi tutele e previdenza vanno riviste, non è possibile che un vigile dì 67 anni debba stare per strada. In questa riforma ci sono delle umiliazioni inaccettabili, non siamo neanche stati inseriti nelle categorie usuranti… i bidelli si, che con tutto il rispetto va benissimo, ma la polizia locale no. Noi veniamo aggrediti, esposti a stress, maltempo, smog, insulti. Non ci possiamo più permettere di non essere tutelati. La mancata tutela affossa il corpo perché un vigile dovrebbe mettersi a rischio? Serve un Albo dei comandanti non tutti possono accedere al ruolo è da derisione. Sono troppe le cose che non sono state considerate. Questo regolamento targato 2021 ci equipara alla polizia locale di Cipro. Per fare una buona legge basterebbe leggere e riprendere le sentenze del consiglio dì stato quinta sezione 4663/2000 e la 616 del 2006 e la 4605 del 2012 che danno il senso vero dì quello che è e che dovrebbe essere riconosciuto alla polizia locale. Questa riforma così come è non è ricevibile, per questo aderisco allo sciopero come il mio comando. Questo era il momento del rinnovo e adesso sembra solo un’altra occasione persa, l’ennesima”.