A Nettuno, come accade ogni pochi mesi, sono ricominciati i furti a raffica in centro. Ogni sera due o tre negozi vengono presi di mira, tanti danni, poco guadagno per il ladro. Un ladro che a Nettuno sembra conosciuto da tutti, che entra e esce dalle “patrie galere”, che ha problemi di tossicodipendenza e di salute, che a quanto pare non può stare in carcere ma che quando esce colpisce la comunità con danni importanti ad attività che sono già provate dal coronavirus, dalle chiusure e da una crisi generale dei consumi. Una situazione di grande esasperazione per chi ha un negozio e deve pagare i danni di chi gli ha portato via pochi euro di prodotti. Le forze di polizia periodicamente colgono il ladro sul fatto, lo riportano dentro. Pochi mesi e poi di nuovo a casa con una giustizia che non ritiene il fatto grave al punto di comminare una pena adeguata. Un balletto infinito, una legge che non offre giustizia, che inchioda una comunità cittadina a dover subire l’inefficacia delle leggi e dei provvedimenti previsti per alcuni tipi di reato e che consegna la città in mano ad uno o più persone che fanno il bello e il cattivo tempo, certi di una sola cosa: di restare impuniti.