Sconfitta in Tribunale per la Regione Lazio che ha visto confermata anche dal Consiglio di Stato la sentenza che la obbliga a risarcire di oltre 3 milioni di euro più le spese legali Rida Ambiente di Fabio Altissimi per la mancata determinazione della tariffa sul conferimento dei rifiuti. Con successivo ricorso la società ha poi chiesto anche il risarcimento dei danni nei confronti della Regione e dei singoli funzionari che si erano occupati della vicenda. Una questione che si trascina da anni e che vede la società apriliana penalizzata dalle condotte regionali degli uffici e dei funzionari che ne hanno determinato un danno consistente. In particolare osserva il Consiglio di Stato, confermando quanto già disposto dal Tar del Lazio, che nel febbraio 2009 l’impianto Rida ha ottenuto la relativa AIA dalla Regione, senza tuttavia che, nel relativo provvedimento, venisse indicata, come pure previsto dalla legge regionale, la “tariffa di accesso”, ossia il prezzo “sorvegliato” applicabile a carico dei Comuni conferenti. L’indicazione della tariffa è stata quindi espressamente chiesta dall’impresa alla Regione nell’agosto 2009, il relativo procedimento è stato avviato nel dicembre 2009 ma l’istanza è stata respinta con provvedimento del 18 marzo 2010, impugnato avanti il Tribunale Amministrativo regionale. I giudici del Consiglio di Stato confermano che la previsione della tariffa costituisce un preciso e specifico dovere di legge in capo alla Regione, funzionale alla concreta operatività dell’impianto; e che per, le esposte ragioni, pertanto, il ricorso va respinto, con conferma della sentenza di primo grado impugnata dalla Regione. Inoltre il consiglio di Stato ha condannato la Regione al pagamento delle spese per il giudizio in favore di Rida. Una vittoria che lascia soddisfatto il patron Altissimi ma che non lo ripaga delle amarezze e dei danni subiti in questi anni.