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Istituto Superiore di Sanità: Anzio tra i campioni per le indagini sul Covid

Un’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) sulle acque reflue della Penisola mostra che chi si infetta di coronavirus non contrae più il Sars-Cov-2 originale ma la variante Delta e le sue sotto-varianti. L’indagine ha coinvolto moltissimi comuni italiani tra cui Anzio. Sembra così appurato che sul litorale laziale, a circolare, è la variante Delta.
Il lavoro di ricerca è stato coordinato da Giuseppina La Rosa del dipartimento Ambiente e salute e da Elisabetta Suffredini del dipartimento di Sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria dell’Iss, ha analizzato 92 campioni raccolti in 16 regioni e province autonome dal 4 all’8 ottobre 2021. Il 60% è risultato positivo al genoma del virus.
Novantadue campioni sono stati prelevati dalle acque reflue in 14 Regioni (Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Abruzzo, Lazio, Toscana, Campania, Basilicata, Puglia e Sicilia) e nelle due Province Autonome di Trento e Bolzano. Dei 55 campioni positivi alla variante Delta, 19 hanno mostrato sue mutazioni caratteristiche, mentre 12 – raccolti a Rovereto in provincia di Trento, Verona, Padova, Abano Terme Padova, Genova, Bologna, Anzio, Bari e Messina – hanno mostrato l’intero set di mutazioni.
Le ricercatrici parlano di “presenza ormai quasi esclusiva sul territorio nazionale della variante Delta associata a una grande variabilità genetica con la presenza di molte mutazioni comprese quelle della cosiddetta Delta Plus”.
Sono ormai mesi che proseguono le indagini sulle acque reflue, fortemente incoraggiate dall’Unione Europea, e proseguiranno ancora per i risultati positivi che stanno portando ad una comprensione più accurata della diffusione del virus.
Sono state proprio queste indagini a permettere di sapere che il virus Sars-Cov-2 circolava in Italia fin da novembre 2019.