Home Politica Il Comitato difesa territorio chiede ad Anzio di spingere sul Compostaggio

Il Comitato difesa territorio chiede ad Anzio di spingere sul Compostaggio

La foto è d'archivio e non si riferisce alla situazione attuale

Marco Mandelli, portavoce del  Comitato per la difesa del territorio aderente al Coordinamento Uniti per l’ambiente Anzio, ha inviato alla Commissione ambiente del comune  delle comunicazioni relative al Compostaggio domestico.
“Come noto – si legge nel documento – il compostaggio domestico e di comunità rappresenta un valido strumento per ridurre sensibilmente la FORSU, la frazione organica  dei rifiuti solidi urbani. Essa rappresenta circa un terzo dei rifiuti urbani, quindi una quota significativa.
Di  questo argomento se ne parla poco, a livello nazionale, regionale, provinciale e comunale. Il comune di Anzio conferisce parte della FORSU comunale all’impianto Anziobiowaste di via Spadellata 5 (ora Biowaste CH4 Anzio srl), ma questa operazione è a titolo oneroso. Una parte della FORSU finisce nella frazione indifferenziata dei rifiuti urbani, laddove il cittadino incivile NON effettua la raccolta differenziata o peggio abbandona il rifiuto organico in strada. La frazione indifferenziata viene conferita, sempre a titolo oneroso, nell’impianto RIDA ambiente  di Aprilia e viene  poi triturata nell’impianto TMB, producendo FOS (frazione organica stabilizzata) che va poi conferita in discarica (il CSS/CDR – cioè plastica e carta – va a inceneritori, cementifici).
Risulta che la commissione ambiente del consiglio comunale abbia prodotto un “regolamento per l’albo dei compostatori” e pare che questo regolamento sia stato poi approvato dal consiglio comunale. Di questo regolamento non se ne trova traccia nel sito web comunale e se c’è,  è molto ben nascosto. Ne abbiamo comunque ottenuto una copia.
Non risulta che il compostaggio domestico sia stato promosso dalla giunta comunale in carica, salvo un timido tentativo portato avanti nel 2018, dall’allora assessore all’ambiente Danilo Fontana, che doveva concludersi in un avviamento del compostaggio nel quartiere di Lido dei Pini. Di questo tentativo se ne sono perse le tracce.
Si chiede alla commissione ambiente del consiglio comunale di Anzio di spingere in modo significativo la raccolta differenziata  dei rifiuti porta a porta e la promozione del compostaggio domestico di comunità.
La Città metropolitana di Roma capitale ha realizzato anni fa il seguente sito web: Compostiamo! | Sito di supporto al progetto compostiamo della Città Metropolitana di Roma Capitale ma esso sembra vivacchiare alla meno peggio. Esaminando l’albo pretorio comunale, siamo venuti a sapere che sfalci e potature vengono e/o sono stati conferiti alla ditta REFECTA di Cisterna di Latina, conferimento anch’esso oneroso.
Si fa presente alla commissione ambiente, al consiglio comunale ed alla giunta comunale, che anche gli sfalci ed il fogliame si possono conferire nelle compostiere domestiche, abbattendo in modo significativo anche questo tipo di costo. Persino i piccoli rami, trattati con biotritutatore o macinati in altro modo, si possono conferire nella compostiera. I rami più grandi , opportunamente tagliati, seccati ed accatastati sono un ottimo combustibile per accendere stufe o caminetti.
Si fa un gran parlare di economia circolare, specialmente in questi giorni, dopo la conclusione della COP26 di Glasgow. Questa è economia circolare. Si trasforma un rifiuto in concime /compost.
E si fanno risparmiare parecchi soldi al comune, risparmi che potrebbe consentire una Riduzione Tari.
Anche la produzione di biometano è una risposta al problema FORSU e rientra nell’economia circolare, ma non si capisce perché si debba conferire del materiale organico a titolo oneroso, quando molti cittadini, praticando il compostaggio domestico, eviterebbero il conferimento al comune.
Il recupero energetico è all’ultimo posto nelle famose 4 R, dopo riduzione, riuso, riciclaggio.
Oltretutto il comune di Anzio ha una significativa presenza di case rurali, di ville e villini con giardino, che possono praticare il compostaggio senza problema alcuno.
Si chiede pertanto alla commissione ambiente ed al consiglio comunale di Anzio di applicare senza indugio il regolamento per l’albo dei compostatori e di definire, di concerto con l’ufficio tributi, le modalità di sconto sulla TARI, come viene fatto in quasi tutti i comuni italiani.
Il “regolamento albo compostatori” di cui sopra, prevede, all’articolo 12, che un membro della famiglia che aderisce all’albo debba frequentare obbligatoriamente un corso di formazione sul compostaggio. Fermo restando che ovviamente un corso fornisce informazioni utili, esso scoraggia l’iscrizione all’albo, tanto più che il compostaggio domestico è assai semplice da praticare ed è sufficiente un opuscolo che spieghi le operazioni principali, cioè l’arieggiamento settimanale e la verifica dell’umidità del materiale organico. Questi semplici accorgimenti  evitano la formazione di odori molesti e garantiscono un buon prodotto finale. Si invita pertanto a rendere il corso facoltativo e non obbligatorio. Inoltre, da diversi mesi,  si rincorrono voci e segnalazioni che gli operatori della raccolta rifiuti, anche quelli della nuova gestione AET di Ciampino,  gettano i rifiuti, pazientemente e faticosamente differenziati dai cittadini, in un unico cassone del camioncino. Se questi fatti fossero confermati, si tratterebbe di fatti gravissimi, che dovranno inevitabilmente coinvolgere la magistratura civile, contabile e forse anche quella penale”.