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Arresti nel Clan Di Silvio a Latina, le estorsioni arrivate fino ad Anzio

Tra le otto estorsioni sicuramente spiccano quelle compiute ai danni di un noto ristorante di Anzio, conosciutissimo dagli amanti del pesce e a quanto pare frequentatissimo dagli affiliati al clan rom che evidentemente amano la buona cucina. Non solo quelli del gruppo di Romolo.
Nell’indagine è finita la telefonata che il fratello di Romolo Di Silvio, Costanzo Di Silvio detto il cavallaro, fa al titolare del ristorante anziate ricordandogli che la sera sarebbero venuti a mangiare due parenti. Al che, alle rimostranze del ristoratore, stanco di offrire cene gratis o pagate molto al di sotto del prezzo reale, Costanzo gli menziona il suo cognome: “Ohhh…sono Di Silvio“. Una minaccia concreta e chiarissima detto da uno il cui padre “Patatone” Di Silvio (all’anagrafe Costantino), è in carcere per l’omicidio di Buonamano. Sempre per quanto riguarda il ristorante di Anzio, bersaglio dei clan rom tra cene di lusso non pagate ed estorsioni tentate e consumate, sono i due collaboratori di giustizia Renato Pugliese e Agostino Riccardo a confermare la situazione. “Andammo a chiedere i soldi ad Anzio (ndr: estate 2016) – riferisce a verbale Pugliese nel 2017 – per il processo di Angelo Travali e per pagargli la difesa. I soldi vennero dati per quieto vivere perché così si levava il problema”.
Agostino Riccardo conferma e aggiunge in un verbale reso alla DDA nel luglio 2018: “Il ristorante di Anzio ha subito un’estorsione per conto mio e di Renato Pugliese. Preciso che l’estorsione l’hanno messa in atto Viola e Travali e riguardava il battesimo del figlio di Francesco Viola. Gli fece il catering e non fu pagato. Nel 2015 si face fare un catering da 20mila euro per il battesimo del figlio dove spese circa 150mila euro. Ricordo che aveva ospiti quali Enzo Salvi (ndr: noto come Er Cipolla e partecipante a diversi cinepanettoni) e 4-5 cantanti neomelodici di Napoli. Viola diede 14mila euro al ristoratore ma non pagò il resto perché il pesce non gli era piaciuto”.