Home Politica Nettuno Progetto Comune: “Sindaco e Barraco non rispettano i regolamenti”

Nettuno Progetto Comune: “Sindaco e Barraco non rispettano i regolamenti”

“Un altro ‘schiaffo’ ai Cittadini”. Lo dicono in un comunicato i consiglieri di Nettuno Progetto Comune Simona Sanetti e Daniele Mancini, che lamentando la noncuranza della giunta e del consiglio del Comunale di Nettuno che non hanno discusso, nelle adeguate sedi, la proposta popolare per la struttura comunale per randagi ed il monitoraggio radiologico sul territorio che è stata depositata un mese fa, nel pieno rispetto delle regole previste dallo Statuto Comunale e dal Regolamento del Consiglio.
“Sono le semplici regole della Partecipazione Diretta dei cittadini alla vita amministrativa della propria Città – spiegano – della propria comunità e alla gestione dei propri soldi. Le petizioni sono state sottoscritte da più di 600 nettunesi, eppure il nulla, alla maggioranza Coppola non interessa né il rispetto delle regole democratiche né la volontà dei nettunesi.
Abbiamo, nuovamente, dovuto rivolgerci al Prefetto per i gravissimi fatti che ledono la partecipazione e la democrazia sul nostro territorio. Il Sindaco Coppola e il presidente Barraco, non rispettando la “Legge” (Statuto) del Comune di Nettuno, oltre che i regolamenti, hanno di fatto mostrato il loro vero volto. Entrambe dovrebbero essere figure istituzionali di garanzia, invece, evitano la convocazione del Consiglio comunale, eliminano punti di discussione sconvenienti o scomodi; non vogliono il Consiglio in presenza. I consiglieri di maggioranza per primi, dovrebbero indignarsi, invece il silenzio”. I Consiglieri di Nettuno Progetto comune non sono disposti ad arrendersi, nel rispetto del mandato che gli hanno consegnato gli elettori e per tutti i nettunesi che credono nella democrazia.
“Speriamo che per tutto quello che sta accadendo, come richiesto, intervengano le autorità competenti. Tutto questo – hanno concluso – non può passare come la normalità, come cittadini non possiamo rassegnarci e arrenderci alla prepotenza e all’arroganza di chi pensa che governare voglia dire comandare senza alcun limite giuridico ed etico”.