L’Ordine del Giorno presentato dal Consigliere Comunale di Anzio, Flavio Vasoli, approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale, per l’istituzione della RNR Macchia della Spadellata e Lido dei Gigli, attraverso la legge regionale e per la creazione di un ente di gestione denominato “Anzio Natura”.
PREMESSO
Che, con legge regionale del 26 agosto 1988, n. 50, sul territorio del Comune di Anzio è stata istituita la “Riserva Naturale Regionale Tor Caldara”, la cui gestione è stata affidata al Comune di Anzio (RM);
Che sono presenti tre siti di interesse comunitario (SIC):
Che, come è noto, è in corso l’iter di approvazione della proposta di legge regionale n° 189 avente per oggetto:” Ampliamento della perimetrazione della Riserva Naturale Regionale di Tor Caldara nel Comune di Anzio” con perimetro di 55 ettari, presentata, in data 08/10/2019, dal consigliere regionale Daniele Ognibene, in collaborazione con il comitato pe la tutela del verde della Vignarola, al fine di estendere la riserva alla VIGNAROLA;
Che, in data 17/11/2020, sulla base della suddetta proposta di legge, l’VIII Commissione consiliare “Agricoltura e Ambiente” ha provveduto all’audizione dei soggetti interessati e, successivamente, la proposta di legge è stata iscritta all’ODG del Consiglio regionale e poi ritirata per l’esigenza normativa di acquisire il preventivo parere di una specifica “conferenza di servizi” sulla proposta. Nei primi mesi del corrente anno i competenti uffici regionali hanno, a norma di legge, aperto la relativa conferenza dei servizi e l’amministrazione comunale di Anzio ha ufficializzato, con un proprio documento, la propria partecipazione alla conferenza dei servizi;
Che è stata proposta l’istituzione dell’area SIC area marina di Tor Caldara pari a circa 30 ettari attraverso la relazione preliminare allegata all’istanza a firma del biologo marino dott. Claudio Brinati e proposta da Legambiente circolo Anzio-Nettuno attraverso il suo delegato arch. Renzo Mastracci;
Che, in data 25 Giugno 2014 con seduta N° 30, il Consiglio Regionale ha approvato l’ordine del giorno N°141 ai sensi dell’articolo 69 del regolamento atto ad istituire il Monumento naturale “Villa e grotte di Nerone e relativa area archeologica marina”;
Che all’interno dell’area SIC della Macchia della Spadellata fu individuato da D. Adamesteanu, mediante foto interpretazione aerea, l’abitato di Colle Rotondo, che fu oggetto di reiterate indagini di superficie negli anni ’70-80 del secolo scorso, soprattutto ad opera di L. Quilici e S. Quilici Gigli che ne delinearono un primo profilo storico-topografico. Le ricerche di superficie evidenziarono fasi di occupazione comprese tra la prima età del Ferro e il II sec. a.C. con sporadiche ma significative attestazioni dell’età del Bronzo, messe in relazione con la vicina necropoli del Bronzo recente di Cavallo Morto, individuata e scavata nel 1981.
Nuove ricognizioni effettuate nell’area del pianoro nel 2003-2004, in occasione di lavori di aratura e di sbancamento, hanno confermato presenze di età protostorica e messo in evidenza una diffusa presenza di nuclei di materiali relativi ad impianti abitativi di età arcaica e tardoarcaica; inoltre, a ridosso del cosiddetto aggere esterno dell’abitato, è stato individuato un deposito votivo con materiali databili tra Orientalizzante ed età repubblicana.
Caratteristica dell’abitato è la presenza di due apprestamenti difensivi. Il più esterno insiste sull’estremità orientale del pianoro, la meno difendibile, e sembra essere un raro caso di aggere semplice con fossa e vallum sprovvisto di fodera muraria e controscarpa, in apparente analogia con il bastione di Ardea-Casalazzara. L’estremità occidentale dell’abitato appare ulteriormente munita con un secondo taglio artificiale al quale corrisponde un notevole rialzo del terreno, un aggere la cui tipologia e cronologia potrà essere definita solo con interventi di scavo.
Questa seconda linea di difesa circoscrive un’area di circa 3 ettari, ulteriormente isolata dal resto del pianoro e caratterizzata da una linea di compluvio mediana alla quale potrebbe corrispondere l’asse stradale principale dell’abitato;
Che per l’istituzione del Parco “Torre Sant’Anastasio”, in un’area simile al perimetro delle aree SIC Macchia della Spadellata e Lido dei Gigli, fu presentata la proposta di Legge Regionale 963 nel 6 Marzo 1995;
Che con l’art. 43 della L.R. 29/97 è stato approvato uno stralcio del Piano Regionale delle aree naturali protette comprendente anche l’area “Lido dei Gigli” e si è stabilito che la Giunta Regionale approva e sottopone al Consiglio Regionale la proposta di legge per l’istituzione dell’area ai sensi dell’Art. 9;
Che, con la DGR 8 Luglio 1998, è stata approvata la proposta di legge per l’istituzione della Riserva Naturale Lido dei Gigli;
Che, successivamente, fu ripresentata la proposta di Legge Regionale 490 nel 17 Luglio 1998 per l’istituzione della “Riserva naturale Lido dei Gigli”;
Che le procedure proposte non hanno trovato compimento nell’istituzione della RNR.
CONSIDERATO
Che con Deliberazione di Giunta Regionale N°101 del 13 Agosto 2020 la giunta Zingaretti approvava le “Disposizioni relative alla nomina del direttore delle aree naturali protette istituite ai sensi della l.r. 46/1977. Individuazione delle Aree naturali protette per le quali prevedere la nomina del direttore e determinazione del relativo trattamento economico”
Che nella delibera viene dato un indirizzo secondo il quale “la Riserva naturale di Macchiatonda e la Riserva naturale di Tor Caldara hanno una superficie di ridotta estensione e che, pertanto, sarà possibile valutare l’opportunità di una gestione delle due riserve in maniera integrata con quella di altre aree protette oggi gestite da Enti regionali ai sensi dell’art. 12, comma 2 della l.r. n. 29 del 1997;”
La proposta di accorpamento della Riserva Naturale regionale di Tor Caldara al Parco regionale dei castelli romani avanzata dall’allora consigliera regionale, ora assessore, Valentina Corrado nella VIII Commissione della regione Lazio in data 17 Novembre 2020;
Che il Dott. Consoli, direttore generale del Dipartimento regionale capitale naturale, parchi ed aree protette, nell’audizione del 17 Novembre 2020 ha esposto la necessità della riorganizzazione del sistema regionale delle aree naturali protette del Lazio e contestualmente ha proposto un accorpamento delle aree di minor dimensione in un unico ente di gestione, formato dai singoli comuni interessati;
Che cedere la gestione di Tor Caldara al parco dei castelli romani, con storia e morfologia completamente diverse, metterebbe un freno alle possibili iniziative di sviluppo della riserva ed in generale delle aree tutelate del Comune di Anzio;
Che l’insieme delle aree summenzionate, quasi tutte aventi ritrovamenti archeologici, raggiungono quasi 700 ettari di estensione, connotando il territorio con valenza ambientale per circa il 16% della sua superficie;
Che è necessaria una visione d’insieme delle aree protette al fine di sviluppare un progetto di salvaguardia e valorizzazione territoriale.
PER QUANTO SOPRA ESPOSTO IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA