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Indizi concordanti, la donna di Ardea uccisa dal figlio con tre colpi alla testa

Questo pomeriggio, i Carabinieri della Compagnia di Anzio a seguito del decesso di Graziella Bartolotta, trovata morta all’interno della sua abitazione di via del Pettirosso ad Ardea il 28 settembre 2021 – al termine di una articolata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Velletri e condotta con gli ausili tecnici forniti dallaSezione Rilievi Tecnici del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Gruppo Carabinieri di Frascati hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P.del Tribunale di Velletri, che ha concordato pienamente con le ipotesi investigative sostenute dagli inquirenti, nei confronti di Fabrizio Rocchi, primogenito della vittimaSecondo l’esame autoptico, svoltosi nella giornata di ieri, la causa della morte della donna, di 68 anni, è riconducibile a tre colpi violentissimi inferti con un corpo contundente al capo da un soggetto che gli inquirenti reputano essere proprio l’arrestato. A carico del figlio, al momento unico indagato nell’attuale procedimento, i Carabinieri di Anzio hanno raccolto gravi, precisi, plurimi e concordanti indizi di colpevolezza che hanno consentito alla Procura della Repubblica di Velletri di poter avanzare la richiesta di applicazione, nei suoi confronti, della misura restrittiva in carcere, poi concessa dal Giudice competente.
Arrestato, poco fa, presso la sua abitazione di Ardea, monitorata da giorni dai militari della Compagnia Carabinieri di Anzio con continui servizi di osservazione e pedinamento, Rocchi è stato accompagnato, dapprima, presso la caserma dei Carabinieri di Anzio, e, dopo le notifiche di rito e le operazioni di fotosegnalamento, tradotto presso la Casa Circondariale di Velletri.

Nei prossimi giorni sarà sottoposto ad interrogatorio di garanzia e dovrà difendersi dalle accuse di omicidio aggravato commesso in danno di ascendente, formulate da parte del G.I.P. che ha emesso la misura cautelare.

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