La Folgore non dimentica uno dei suoi esponenti più battaglieri e oggi si è data appuntamento, con parte dei suoi esponenti, al Cimitero civile di Nettuno, per ricordare Santo Pelliccia, scomparso il 1 settembre del 2019 e oggi seppellito a Nettuno. I suoi fratelli d’Arme si sono autotassati ed hanno voluto acquistare uno spazio nel cimitero per rendere onore ad un uomo che ha difeso l’Italia per oltre mezzo secolo e ha onorato il suo percorso come paracadutista fino all’ultimo giorno di vita.
Alla cerimonia di questa mattina anche una delegazione dell’Esercito Italiano, il figlio di Santo, e anche qualche illustre ospite, come il marò Massimiliano Latorre.
Dopo la messa nella chiesetta del Cimitero i paracadutisti hanno voluto pregare sulla tomba di Sante. Alla cerimonia hanno preso parte, invitati dagli organizzatori, il consigliere comunale Massimiliano Rognoni, l’assessore Claudio Dell’Uomo e il coordinatore di Alleanza nettunese Maurilio Leggieri. A supervisionare traffico e sicurezza la Polizia locale di Nettuno.
Santo Pelliccia, lo ricordiamo, ha partecipato alla Seconda Battaglia di El Alamein La 185° Divisione “Folgore” è qui schierata, inquadrata nel X Corpo d’Armata Italiano (3 i Corpi d’Armata Italiani più l’Afrika Korp) e sin dall’inizio dello scontro è chiamata a sostenere l’onda d’urto delle divisioni corazzate britanniche. Farà il suo dovere fino alla fine, con numerose perdite, arrendendosi solo due giorni dopo la battaglia e inseguito alla distruzione delle armi per evitare che esse cadano nelle mani del nemico. Nemico che resta talmente impressionato da quella resistenza, disperata ed eroica, da concedere l’onore delle armi ai paracadutisti italiani. Dopo la guerra e una lunga prigionia Santo Pelliccia prosegue a servire il Paese con l’uniforme della Polizia di Stato fino al congedo, nel 1983.
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