“Non si riesce a stare tranquilli un giorno senza che a Nettuno succeda una assurdità. Dalla stampa infatti ho appreso della targa che è stata apposta al parco della rimembranza e dei martiri delle foibe. Una targa che, seppure recante anche una non pertinente citazione dantesca, nella parte restante nulla ha a che fare con il tema del parco e che invece reca una scritta astorica e guerrafondaia. Perdipiù contraria al dettato costituzionale. Mi rendo conto purtroppo che tentare di installare l’applicazione democrazia 2021 nel cervello dei fascisti sia assolutamente impossibile ma quello che non riesco a capire è come il comune di Nettuno abbia potuto autorizzare un tale scempio. Ribadisco a scanso di equivoci che da repubblicano storico sono assolutamente d’accordo che vadano ricordati coloro che persero la vita nelle foibe e il dramma degli esuli giuliani e dalmati, ma questo non è ricordare, questo semmai è revisionismo e nostalgia della feroce dittatura fascista. Non dobbiamo d’altronde mai dimenticare quanto di infame e terribile fu compiuto sotto il ventennio fascista. Evidentemente nemmeno l’esempio che tutti i giorni porta avanti la senatrice Liliana Segre con la propria testimonianza di vita serve a far capire a questi nostalgici che stanno celebrando una tirannia sanguinaria. Ad ogni buon conto ho protocollato una richiesta alla segreteria comunale ed al prefetto di sapere se quanto riportato sulla targa è stato autorizzato ed in caso contrario ho richiesto l’immediata rimozione. Infine, purtroppo, non vale nemmeno la pena sottolineare come sia possibile che le conclusioni alla manifestazione ufficiale siano state fatte da Casapound. Senza parole, solo tanta rabbia”. Così in una nota stampa il consigliere comunale del Pd di Nettuno Roberto Alicandri.