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Approfondimento scientifico: “Covid, le varianti spaventano, in arrivo i nuovi vaccini”

EDITORIALE DI APPROFONDIMENTO SCIENTIFICO A CURA DI:
Dott. Gaetano Mauro
Direttore della Farmacia Cinque Miglia ad Anzio
e docente a contratto di Farmacologia presso L’Università di Tor Vergata laurea in Infermieristica sede S. Eugenio Roma
con la partecipazione della:
Dott.ssa Carla Mauro
Specialista in Microbiologia e Virologia Medica
Membro della Task Force della Protezione Civile per la lotta al Covid-19
LE VARIANTI SPAVENTANO?
Arrivano i nuovi vaccini
Carissimo Dott. Gaetano Mauro, le varianti spaventano, siamo confusi, cosa ci aspetta per il futuro? Potrebbe fare un po’ di chiarezza.
Proverò certamente a fare chiarezza, ma sul futuro non posso sbilanciarmi più di tanto. Innanzitutto, ci terrei a sottolineare che gli attuali 4 vaccini già autorizzati (i vaccini a base di mRNA, Pfizer-BioNTech e Moderna, ed i vaccini a vettore virale, AstraZeneca e Janssen della Johnson & Johnson) sono ancora efficaci al 90% contro l’ospedalizzazione da variante Delta. Quindi, per la nostra salute e quella di chi ci sta vicino, è fondamentale che “tutti” completino prima possibile il ciclo vaccinale.
Gentile Dott. Mauro, quindi con i vaccini attualmente in uso si è persa parte della protezione dall’infezione ma rimane ancora la prevenzione nello sviluppare le forme gravi della malattia?
È proprio così, le varianti possono, in linea di principio, infettare un individuo già vaccinato, ma questo è protetto dall’insorgenza della forma grave della malattia. Diversamente, chi non è vaccinato rischia molto perché con la diffusione della variante può infettarsi più facilmente e può incorrere in una forma grave della malattia. Le varianti sono quindi molto pericolose per i non vaccinati in special modo gli ultrasessantenni.
Grazie Dottore, ma ci dica l’industria farmaceutica sta elaborando nuove armi contro le varianti?
Ovviamente si. Il vaccino ideale non previene solo l’ospedalizzazione ma anche l’infezione, quindi le varianti vengono studiate per riadattare i “vecchi vaccini” rendendoli più efficaci, come già avviene per il vaccino antiinfluenzale che viene riadattato ogni anno non appena emerge un nuovo ceppo virale ovvero una nuova variante influenzale. Quando si parla infatti di terza dose si prospetta l’inoculazione di un vaccino modificato in grado di immunizzarci contro il virus mutato. Ci sono poi vaccini tutti nuovi all’orizzonte elaborati sulla base delle nuove varianti. Il vaccino più promettente ha superato da pochi giorni la fase terza di sperimentazione ed è un vaccino proteico che contiene già la proteina spike che va a stimolare il nostro sistema immunitario senza che la stessa proteina venga prodotta dal nostro organismo dopo l’inoculazione,  sto parlando del vaccino Novavax (delle aziende Novavax e Merk-MSD)  che agisce attraverso la presenza di proteina spike e sostanze che stimolano il nostro organismo a immunizzarci più velocemente (adiuvanti) e che dovrebbe essere autorizzato prima della fine dell’anno. I risultati degli studi sono molto promettenti poiché ci dicono che tale vaccino raggiunge una efficacia, anche verso le varianti, del 90,4% nel prevenire l’infezione e del 100% nel prevenire le forme moderate e gravi della malattia.
Ci rivolgiamo ora alla Dott.ssa Carla Mauro, virologa, membro della Task Force della Protezione Civile. Dottoressa ma come mai si formano le varianti e per quale motivo?
Dobbiamo premettere che i virus sono una forma di vita difettiva che è formata da un filamento di DNA o RNA che ha necessità di altre cellule ( batteri, piante o animali) per riprodurre se stesso e il suo involucro di proteine che protegge il filamento di materiale genetico dall’ambiente esterno alla cellula. Quando il virus entra nella cellula e comincia a replicarsi possono essere commessi errori casuali che lo portano a modificarsi. La maggior parte delle modifiche sono non influenti sulla struttura del virus, altre sono perdenti ed il virus si replica meno bene nell’uomo, quindi vengono perse, altre ancora sono vantaggiose  per il virus.
Lo scopo dei virus e del Coronavirus Sars-Cov-2 nello specifico, è quello di utilizzare gli uomini per replicarsi e per questo motivo non deve essere troppo aggressivo (se muoiono i suoi ospiti il virus non si può replicare), deve essere contagioso con una bassa carica virale (così che si diffonda più velocemente) e deve avere un buon tempo di incubazione e molti asintomatici (così può diffondere indisturbato). Per questo, fra i molti errori che si sono commessi, alcuni hanno dato un vantaggio al virus e si sono formati dei virus con alcuni cambiamenti (chiamati varianti) che hanno dei vantaggi in termini di capacità di contagio, capacità di diffusione, nonché capacità di eludere (cioè ingannare) le nostre difese immunitarie. La variante Delta, scoperta in India, presenta tutte le caratteristiche che ho citato: non è troppo aggressiva, è molto contagiosa, ha molti portatori asintomatici. Per questo è diventata la variante prevalentemente in Inghilterra e lo sta diventando anche negli altri paesi europei ed extraeuropei.
Non si può garantire che i vaccini siano efficaci per bloccare tutte le possibili varianti, ma sicuramente sono utili per ridurre il loro potere patogeno e la loro virulenza nelle persone e quindi ridurre la capacità di creare malattia nei soggetti infettati.