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Raccolta fondi per “ZzZen-storia d’amore e di zanzare”, cortometraggio di Flavio Verde

Flavio Verde, giovane regista di Anzio, ha dato inizio ad una campagna di crowdfunding per la produzione del proprio cortometraggio dal nome “ZzZen – storia d’amore e di zanzare”. Un racconto tragicomico e surreale sulla ricerca della pace interiore e sull’ ossessione, che si interroga sul labile confine che c’è tra ciò che è reale e ciò che non lo è. Un lavoro ambizioso di un ragazzo che, dopo il conseguimento della laurea in Scienze della Comunicazione, numerosi viaggi per l’Europa, il Master in Sceneggiatura a Roma e una scuola di filmmaking a Berlino, ha deciso di rappresentare tutto ciò che più ama del cinema, tornando in Italia per girare questo cortometraggio. Nonostante la fase di produzione sia terminata, ora l’opera deve essere ancora montata e distribuita nei circuiti dei festival di cinema internazionali che, molto spesso, richiedono un costo per partecipare. La raccolta fondi serve proprio a questo: a portare a termine il sogno di un giovane regista emergente che, dopo molti sacrifici, vuole addentrarsi nel mondo del cinema, affermandosi come regista. In molti hanno già contribuito a questa campagna di raccolta fondi, ma l’obiettivo da raggiungere è ancora lontano. Se anche voi odiate le zanzare, amate la tranquillità e il cinema, allora non vi resta che leggere l’intervista rilasciata da Flavio Verde alla nostra redazione e guardare l’anteprima di “ZzZen – storia d’amore e di zanzare” al link: https://www.produzionidalbasso.com/project/zzzen-storia-d-amore-e-di-zanzare/
Quando e dove è nata – chiediamo a Flavio – la tua passione per il cinema?
La passione per il cinema, in realtà, è abbastanza recente. Seppure fin da piccolo amavo vedere i film non ho mai pensato di poterne fare una carriera e difatti i miei studi iniziali erano ancora rivolti verso quell’ampio campo che è la comunicazione. La scelta del cinema è stata più una conseguenza dovuta ad altre passioni che avevo già. In primis quella per la scrittura di storie, che mi porto dietro dal liceo, poi quella per la fotografia, che ho coltivato negli ultimi dieci anni. Il cinema è stato un po’ come un fulmine a ciel sereno: scrivere per immagini che veicolino idee e trasmettano emozioni lontano nello spazio e nel tempo, wow! Mettere insieme le mie due passioni era davvero possibile. Più precisamente, se dovessi dire un momento, credo sia stato durante il master in sceneggiatura nel 2016, quando ho avuto modo di vedere per la prima volta un set cinematografico ed innamorarmi di esso.
Si tratta del tuo primo cortometraggio?
Più o meno. Durante l’anno accademico passato alla MET Film school di Berlino ho avuto modo di scrivere e girare un cortometraggio come progetto finale del corso. Ma ZzZen è il primo progetto che faccio in maniera indipendente dall’ inizio alla fine, cioè occupandomi sia della scrittura, che della produzione, post produzione e distribuzione. Oltretutto sarà il primo cortometraggio che presenterò nei festival cinematografici, quindi forse non è proprio il primo cortometraggio che giro ma sicuramente è quello che ritengo il mio cortometraggio d’ esordio.
Perché le persone dovrebbero contribuire alla tua campagna di crowdfunding?
Il crowdfunding non è solo un modo per raccogliere fondi, ma per creare una comunità. Quando si dona non si sta facendo un acquisto, quanto appunto una donazione. Vuol dire che chi dona crede davvero nel progetto, ne è incuriosito e lo vuole vedere realizzato. E questo mi dà forza perché da regista esordiente è importante avere l’appoggio delle persone vicine. Contribuire alla campagna crowdfunding vuol dire prendere parte a questo progetto in maniera attiva e renderlo davvero realizzabile. Oltretutto facendo una donazione si ha la possibilità di sbloccare delle ricompense – sette come i sette chakra – che vanno dal ringraziamento nei titoli di coda, allo streaming del cortometraggio in anteprima, al ricevere oggetti di scena usati nel film, ed altro ancora…
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Di storie nel cassetto da raccontare ne ho tante. Vorrei riuscire a realizzarle. Ho in mente altri cortometraggi, documentari, serie tv e lungometraggi possibili, non so quale sceglierò o quale sceglierà me (di solito succede così), ma spero che questo sia il primo di tanti altri passi che farò e che, un domani, mi permetterà di poter realizzare qualcuna di queste idee. Vorrei dirti di più ma le mie previsioni per il futuro si fermano a cinque righe…
“Non c’è rumore più assordante del silenzio di chi vorresti sentire”, è una frase che dici averti ispirato durante la scrittura di questo corto. Possiamo considerarlo il tema centrale di “ZzZen storia d’amore e di zanzare”? Ci puoi spiegare quale è il messaggio che vuoi inviare con questa espressione?
Direi che più che il tema questa frase può essere necessaria per capire le intenzioni e le motivazioni del personaggio. è una frase che richiama l’incertezza e l’inquietudine di chi, innamorato, non aspetta altro che arrivi la chiamata dalla persona desiderata, che però non arriva mai. E quel silenzio, quell’ assenza, è così rumorosa da diventare un’ossessione ed occupare i pensieri in maniera totalizzante, come un rumore fisso di sottofondo che non dà tregua e che, se non si sa accettare, può portare alla follia…come una zanzara insomma! Ma preferisco non parlare troppo di quello che vedo io nel cortometraggio e lasciare che lo spettatore lo veda e si faccia le sue idee.
Quanto tempo ci è voluto per realizzarlo? Hai collaborato con qualcuno?
L’idea è nata circa tre anni fa, quando sono tornato ad Anzio da Berlino e ho dovuto lottare tutta l’estate con le zanzare per mantenere la calma, che oltretutto era messa a rischio già da altri pensieri. Dopo molte stesure della sceneggiatura e quasi un anno di preparazione il corto è stato finalmente girato alcuni mesi fa ed è attualmente nelle fasi finali del montaggio. Un film è un’opera collettiva e, per realizzarlo, è fondamentale affidarsi all’aiuto di altre persone perché fare tutto da soli è, non solo difficile e dispendioso, ma anche infruttuoso. Collaborare con altre persone vuol dire vedere il loro punto di vista e quindi, in qualche modo, rivedere il proprio, e questa è per me parte fondamentale del processo creativo.
Zanzare e meditazione Zen, perché questo accostamento?
Tutto il corto, in pieno stile zen, è basato sul principio dei contrasti. Luce e buio, rumore e silenzio, gioia e dolore, sono alcuni di questi. Fondamentalmente la zanzara e la meditazione sono la rappresentazione dei concetti opposti di irrequietezza e calma. Ed ovviamente la filosofia zen si basa sul concetto dell’equilibrio tra gli opposti, quindi ho voluto giocare ancora su questo principio e mi sono chiesto: quale personaggio migliore può incarnare meglio l’opposto di una zanzara? E l’abbinamento mi è venuto spontaneo. La scelta poi di un personaggio comico come il praticante di meditazione che perde la pazienza vuole fare invece ironia sul comportamento umano di chi segue una fede ciecamente senza però capirla e quindi metterla in pratica. D’ altronde, per spezzare una lancia a suo favore, provate a capirlo…se non è facile fare meditazione con una zanzara nella stanza, figuratevi nella testa…
Quanto costa realizzare un cortometraggio come quello che hai in mente?
I costi possono variare molto e dipende da tanti fattori quali la storia in primis (se ci sono cento persone ed esplosioni è un conto, se c’è una sola persona in una sola stanza è un altro), poi dall’ attrezzatura affittata, dalle persone coinvolte e dal tempo che si vuole impiegare per girarlo. Io avendo studiato proprio sceneggiatura e produzione low budget ovviamente ho cercato il modo per spendere meno possibile, senza però venire a compromessi con la qualità del progetto, facendomi aiutare da amici e conoscenti del settore e facendo io stesso molte mansioni. Comunque, per risponderti, un prodotto professionale così può costare dai 5000 ai 10000 euro circa, compresi sia i costi di produzione che quelli di post e distribuzione.
Con quali aggettivi descriveresti questo tuo ultimo lavoro?
Grottesco, leggero, profondo.
Tu, all’interno della descrizione del tuo cortometraggio, hai definito questo tuo lavoro “Una storia semplice e toccante, universale ma anche surreale, che possa parlare a chiunque ma che racconti parte della mia vita”. A quale parte della tua vita fai riferimento?
A più di una in realtà. Agli scrittori si dice “scrivi di quello che sai” e così ho messo dentro questo corto non solo le cose che più mi toccano, come l’amore che da sempre infiamma la mia mente e la mia penna, o le zanzare, che da sempre infiammano le mie notti tenendomi sveglio e facendomi rasentare la follia, ma anche più in generale tutto ciò che ho appreso fin qui.
Fondamentalmente penso che l’insegnamento secondo il quale bisogna accettare anche il dolore a braccia aperte, senza combatterlo, per riuscire a superarlo sia un buon insegnamento. Non facile, ma buono. E penso che sia parte di un equilibrio senza il quale non esisterebbe nemmeno la gioia. E credo che quando questo equilibrio viene sbilanciato, i risultati ottenuti possono essere dei più tragicomici.
Una parte delle donazioni che verranno fatte per la tua campagna di raccolta fondi, verranno devolute ad una associazione benefica. Quale?
La Against Malaria Foundation è una fondazione internazionale che combatte la malattia della malaria, che le zanzare trasmettono, con un metodo molto semplice e molto efficace. Donando zanzariere. Può sembrare una cosa da poco ma in realtà è, non solo un metodo estremamente efficace, ma anche ecologico, in quanto, al contrario di insetticidi e pesticidi, non rovina l’ambiente ed è anzi semplice da realizzare. Cosa più importante, può salvare molte vite.
di Ilaria Pirri