Da giovedì 17 giugno, alle 18.30, ad Anzio, al Parco Archeologico della Villa di Nerone, con l’incontro culturale “La sfinge nell’abisso”, dedicato a Pier Paolo Pasolini, in vista del centenario della sua nascita (1922-2022), tornano i grandi eventi culturali in presenza e ad ingresso libero, con la rassegna “OCCIDENTE, 4 incontri e conversazioni per un’epoca nuova”, coordinata dall’Assessore alla Cultura ed alla Scuola, Laura Nolfi e dal Consigliere Comunale, Federica De Angelis.
“Si tratta del primo appuntamento del programma culturale RinasciAnzio2021, pianificato insieme al Sindaco, Candido De Angelis – afferma l’Assessore alla Cultura, Laura Nolfi – che rappresenta un nuovo inizio, dopo oltre un anno di covid e di pesanti restrizioni. Ripartiamo dalla Villa di Nerone e dai meravigliosi tramonti di Anzio, con quattro rilevanti eventi culturali, legati alla civiltà occidentale ed ai suoi principi insuperabili. E’ soltanto l’inizio di un nuovo percorso culturale, che attraverserà i luoghi simbolo di Anzio, la gloriosa storia cittadina, con contributi di studiosi di primo piano del mondo della cultura”.
Il progetto, promosso dall’Amministrazione De Angelis ed ideato dal professor Angelo Favaro, prevede quattro importanti incontri culturali, da Pier Paolo Pasolini a Dante Alighieri, alla presenza di relatori di primo piano del panorama culturale, nella splendida location della Villa Imperiale. Al termine delle conversazioni l’aperitivo servito dagli studenti dell’Istituto Alberghiero Apicio Colonna Gatti. Ingresso libero, con prenotazione obbligatoria tramite posta elettronica pol.culturali@comune.anzio.roma.it
“Quanta emozione! Il nostro unico desiderio – comunica il Consigliere Comunale, Federica De Angelis – è accendere la curiosità verso esperienze narrative e letterarie, sorgenti di vitalità e di qualità profonde, sorprendenti. La Cultura dà forma al tempo: buon lavoro OCCIDENTE”.
“Apriremo il progetto/concept OCCIDENTE, – evidenza il professor Angelo Favaro nella sua dettagliata relazione – con quattro conversazioni culturali, che segnano soprattutto la presa di coscienza di una Nuova Epoca, che inizierà dalla riflessione sulla nostra civiltà e sui suoi valori, sul nostro modo di essere e di agire”.
«OCCIDENTE»
incontri e conversazioni per un’epoca nuova
nella Villa Imperiale
Comune di Anzio
I edizione
Programma Completo
Primo incontro 17 giugno
dalle 18.30 alle 20
“La sfinge nell’abisso” in attesa del Centenario dalla nascita di P. P. Pasolini (1922-2022)
Intervengono:
Maura Locantore (Università degli Studi di Poitiers – Francia)
Andrea Di Consoli (Autore Rai – Scrittore, Intellettuale, Giornalista)
Giovanni La Rosa (Università L. W. Monaco – Germania)
Renzo Paris (Scrittore e Intellettuale – Amico di Pier Paolo Pasolini).
Secondo incontro 24 giugno
dalle 18.30 alle 20
Dalla Peste al Covid-19. Pandemie e pandemia: ieri, oggi e domani
Interviene:
Giancarlo Mancini (Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”)
con letture di brani storici di Giorgia Trasselli (Attrice – Regista – Docente).
Terzo incontro 1 luglio
dalle 18.30 alle 20
È stata Roma. La criminalità capitolina dal “poliziottesco” a Suburra
Intervengono:
Paola Populin (Produttore Arpa Film – Universidad del País Vasco Spagna)
Matteo Santandrea (Autore del volume – Università degli Studi di Roma “Roma Tre”).
Quarto incontro 8 luglio
dalle 18.30 alle 20
Dante e Noi… settecento anni dopo
Intervengono
Rino Caputo
(Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” – Direttore della Rivista Internazionale “Dante”)
Daniela Carmosino
(Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli” – Critico letterario e scrittrice).
La presentazione del progetto a cura del professor Angelo Favaro
«Occidente è un concetto che attraversa un’intera civiltà, e mi riferisco esattamente alla civiltà Europea, con precisi riferimenti culturali e valoriali, sui quali si fondano strutture del pensiero, dell’azione e di una specifica e varia costruzione sociale.
La civiltà occidentale ha generato e dotato l’umanità di principi insuperabili e da difendere alacremente: l’amore universale, la non contraddizione, il rispetto della libertà individuale. Inoltre, si è, per la prima volta, definita la nozione di politeia (costituzione) e di civis (cittadino-cittadinanza); qui è stata formulata la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino.
Si potrebbe continuare a lungo, ma penso che dall’estate del 1918, nella quale vide la luce Der Untergang des Abendlandes (Il tramonto dell’Occidente) di Oswald Spengler (tradotto magistralmente in italiano da Julius Evola nel 1957), questo Occidente, con la sua almeno trimillenaria storia, fatta di scoperte, invenzioni, soluzioni, ma soprattutto di costante identificazione e valorizzazione dell’humanum e dell’humanitas, più volte è stato dato per spacciato, sull’orlo della fine. Invece, continua a testimoniare la vitalità e la necessità dei suoi riferimenti valoriali, culturali, di civiltà.
Riflettendo lungamente su tutto ciò, ho elaborato il progetto-concept Occidente come laboratorio di recupero, anche critico e in relazione con altre forme e modi di civiltà, di quelli che uno dei miei maestri ha più volte enunciato come i “Valori dimenticati dell’Occidente”.
Il dialogo con l’alterità, con la diversità, con la specificità di ogni cultura è la più alta forma di umanità e costituisce la nostra vera e più profonda risorsa; tuttavia affinché questo dialogo sia proficuo fra le parti è doveroso che ognuna conosca sé, le proprie radici, la propria storia, tutto quel vasto e meraviglioso complesso di esperienze e di idee che ne costituiscono l’originalità e l’unicità.
Conoscere sé e la propria specificità culturale consente non solo il rafforzamento dei propri ideali e principi, ma anche il confronto con l’altro. L’ignoranza delle proprie radici, della bellezza della nostra civiltà, della ricchezza e varietà della nostra storia, del nostro senso del sacro, così come del nostro pragmatismo, genera paura, odio, risentimento.
Si è pensato di aprire il progetto/concept Occidente con quattro eventi-conversazioni culturali, che segnano non solo la riflessione su quanto suddetto, ma soprattutto consentano la presa di coscienza di una Nuova Epoca, che inizierà dalla riflessione sulla nostra civiltà e sui suoi valori, sul nostro modo di essere e di agire.
Il mio ringraziamento al Sindaco Candido De Angelis, all’Assessore alla Cultura Laura Nolfi, a Federica De Angelis, per il coordinamento delle attività, e al personale preposto, a tutta l’Amministrazione Comunale, per aver prontamente accolto Occidente e fattivamente operato per la realizzazione delle attività.
Mi emoziona sempre osservare che proprio dal sito archeologico della Villa Imperiale di Nerone, si scorga quel mare e al tramonto ancora, potenza del mito, Enea che cerca la sua terra, con il favore degli dei.».
Angelo Favaro.