“Il Comitato Nazionale Arbitri della Fibs è orgoglioso di annunciare che l’arbitro italiano Fabrizio Fabrizi è stato designato quale unico arbitro Europeo per la qualificazione Olimpica che si terrà in questi giorni in Florida. L’arbitro italiano è stato infatti anche designato per le prossime Olimpiadi di Tokyo. In bocca al lupo Fabry”.
Con questo messaggio la Federazione italiana baseball conferma, sulla sua pagina Fb, la notizia, che circolava da qualche giorno, di una designazione di primissimo piano per l’arbitro nettunese doc, Fabrizio Fabrizi.
Abbiamo quindi voluto ascoltarlo per farci raccontare le emozioni legate a quella che siamo certi, sarà un’incredibile esperienza.
Una telefonata alle 22,45 e Fabrizio risponde chiaramente assonnato. “Stavo dormendo – spiega – domani partita parto alle 6,30 per la Florida”. Dopo le scuse necessarie in questi casi accetta, con la consueta gentilezza, di rispondere a qualche domanda.
“Ci tengo a dire che la designazione è già di per se una grande emozione, domani vado in Florida per le qualificazioni, poi a Tokio, da sportivo non possono non considerare che le Olimpiadi sono l’evento più significativo a cui prendere parte”.
Come si fa – chiediamo – a diventare arbitri internazionali e ad essere scelti per questi eventi, considerando che sei l’unico europei questa è la certificazione rispetto al fatto di essere il miglio arbitro del vecchio continente?
“Probabilmente hanno guardato agli eventi internazionali che ho già arbitrato spiega – come Giappone word baseball classic nel 2017, ma questa è la prima volta che mi confronto con le qualificazioni alle Olimpiadi, il baseball in questa competizione manca da Pechino. Ho arbitrato anche un mondiale Under 23 e la Premiere twelve, che vede fronteggiassi le migliori 12 squadre del ranking mondiale. Probabilmente sono state queste gare a farmi notare”.
Quando è nata la tua passione per l’arbitraggio in questo sport?
“In realtà come sportivo – racconta – io provengo dal calcio. Poi giocando un torneo amatoriale di slow pitch a Nettuno mi sono fatto convincere. In squadra con me c’era Marco Screti, un grande arbitro di Nettuno che mi ha proposto di provare con l’arbitraggio e mi è piaciuto”.
Quando ha iniziato a giocare a slow Pitch e a frequentare i corsi di arbitrario Fabrizi aveva 32 anni, oggi ne ha 48 e, partendo relativamente tardi, in 16 anni è arrivato alla massima vetta in quello che definisce “un hobby”.
Le olimpiadi – chiediamo ancora – sono un traguardo praticamente insuperabile, a cosa punti adesso?
“Con la partecipazione alle Olimpiadi per me si chiude un cerchio, sulle possibili competizioni future non so che dire, è sempre una bella esperienza arbitrare ma sarà difficile trovare stimoli altrettanto potenti. Quando ho iniziato non avrei mai immaginato questa situazione, l’arbitraggio ma portato in posti incredibili che non avrei mai pensato di visitare, come Taiwan, mi ha fatto imparare l’inglese e anche un po di spagnolo. E’ una cosa che mi da grandi soddisfazioni, anche e soprattutto da nettunese. la nostra città è la patria del baseball, abbiamo una storia gloriosa, abbiamo vinto tante coppe e scudetti, qui per questo sport è un’isola felice, siamo uno dei pochi posti in Italia che ha più campi da baseball che di calcio e abbiamo anche tanti arbitri davvero bravi. Non so che sfide ci saranno dopo le Olimpiadi, ma si va sempre avanti”.
Gli arbitri sono sempre contestati hai paura di sbagliare?
“Contestazioni ci sono sempre – risponde – però fortunatamente ci sono gli istanti replay se ci sono errori grossolani oggi, grazie alla tecnologia si può rimediare”.
L’emozione più forte che ti ha regalato arbitrare questo sport?
“L’emozione più forte – conclude – fino ad ora è quella vissuta nel 2017 sono entrato allo stadio nell’Opening game tra Cuba e Giappone. Mi sono trovato davanti 45mila persone, un’emozione mai provata prima. Ora dalle Olimpiadi mi aspetto molto, anche se il pubblico sarà contingentato per le norme anti covid sono certo che anche qui ci saranno emozioni davvero intense”.
Domani Fabrizio sarà a West Palm beach e Port Saint Lucy, con la sua bravura e il suo equilibrio porterà un po’ di Nettuno e della passione per il baseball della nostra città in una competizione mondiale di primo livello: In bocca al lupo! (eb)