“Il Lazio ha un modello forte di holding strategico-regionale e un sistema di aziende sanitarie che lavorano come un’unica squadra. Questo ci ha consentito di essere più forti nella gestione della pandemia. Il mio mandato implicito in questo momento è puntare sulla campagna vaccinale per uscire il prima possibile dal Covid”. Lo ha detto la neo direttrice generale dell’Asl Roma 4, Cristina Matranga, in un colloquio con l’agenzia Dire.
Matranga, ex direttrice amministrativa dell’Asl Roma 1, è la prima donna a ricoprire l’incarico di direttore a Civitavecchia e porta a sei il numero di donne alla guida delle Asl del Lazio. Nove se consideriamo anche le aziende ospedaliere. “E’ una bella conquista- ha detto- Conosco personalmente tutte le altre colleghe, sono grandi professioniste e mi sono sempre trovata bene a lavorare con loro. Ovviamente ciò che importa non è il genere, ma la competenza”.
Da quattordici giorni Matranga si è insediata nella sede di Civitavecchia. “Ho trovato un’azienda sana, sia nella parte sanitaria che in quella amministrativa- ha spiegato-. Il direttore Quintavalle ha lasciato un’eredità positiva, di concordia e armonia anche dal punto di vista delle relazioni istituzionali che oggi sono fondamentali”.
Tra le sfide che attendono la neo direttrice ci sono la razionalizzazione dei punti vaccinali sul territorio e lo sviluppo dei presidi territoriali. “Sugli hub vaccinali stiamo cercando di fare una revisione nella logica di concentrarli, perché lavorano bene ma sono nati in maniera spontanea nell’onda dell’urgenza- ha raccontato Matranga-. Faccio un esempio: a Ladispoli ci sono due siti, uno aperto solo la mattina e un altro solo il pomeriggio. Lavoriamo per averne uno solo con un orario lungo, in questo modo sfruttiamo meglio le risorse. Stesso discorso per Civitavecchia che ha tre siti vaccinali. Stiamo ragionando sulla realizzazione di un grande hub al porto, ma è ancora presto per dire di più”.
“Il Covid ci ha poi insegnato che bisogna essere veloci nelle procedure di gare e dei concorsi per il reclutamento del personale e su questo bisognerà investire- ha continuato Matranga- Altra lezione che viene dal Covid riguarda l’investimento sul territorio. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) destina buona parte dei soldi sulla sanità alla medicina del territorio con le Case di Comunità, che non saranno soltanto un cambio di nome rispetto alle Case della Salute. Altri ambiti di sviluppo saranno la telemedicina e la digitalizzazione, temi che inevitabilmente faranno parte del futuro della sanità e sui cui bisogna ragionare. Penso alla teleriabilitazione”.
Ma come immagina l’Asl Roma 4 fra tre anni, quando scadrà il mandato? “Sicuramente sarà più moderna nelle procedure, ma dopo quattordici giorni sarebbe presuntuoso da parte mia fare degli annunci. Intanto c’è ancora da vincere la sfida del Covid”.
fonte «Agenzia DIRE»