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A breve il documentario sui film girati ad Anzio, si cercano comparse e ‘testimoni’

A breve le riprese del film documentario “Monument valley”, si cercano ad Anzio e Nettuno e non solo persone che hanno partecipato alle riprese del film, che hanno seguito la storia, assistito alle riprese, che abbiano qualcosa da raccontare.
Le dune sabbiose di Tor Caldara, il paesaggio quasi tropicale del lago di Fogliano, i boschi di Manziana, le morbide cascate di Monte Gelato, le aspre gole del monte Soratte, i casolari di via delle Pietrische a Manziana, il convento abbandonato di Canale Monterano. Sono luoghi sconosciuti ai più, ma non di certo a coloro che conoscono la storia del cinema italiano. In questi luoghi, infatti, sono stati girati quasi un migliaio di film tra la metà degli anni Cinquanta e l’inizio dei Settanta. Le troupes, infatti, trovavano in questi luoghi quel tocco esotico che serviva per le ambientazioni fantastiche dei film mitologici, dei western, degli horror, delle storie di avventura. Come è noto, questi generi erano in quel periodo l’ossatura del cinema popolare italiano, e il loro modo di produzione era a sua volta la formula magica che consentiva al cinema italiano del periodo di essere competitivo a livello mondiale.
Il produttore Pierfrancesco Fiorenza sta per dare inizio alle riprese di un film documentario dal titolo “Monument Valley”, che si propone di esplorare quei luoghi, di raccontarli con la viva voce dei protagonisti che lì hanno lavorato e con il commento di tre voci del programma Hollywood Party (Rai – Radio3), i noti giornalisti e critici cinematografici Steve Della Casa, Alessandro Boschi e Alberto Crespi, che hanno in modo particolare approfondito il tema delle locations del cinema italiano e che curano la regia del film. Grande spazio avrà il materiale d’archivio, consistente in molti estratti dei film in questione (parte dell’archivio di Compass Film e di Minerva Pictures) ma anche utilizzando molti “si gira” realizzati dalla Rai e dall’Istituto Luce sul set di quei film.
Le interviste con i protagonisti riguarderanno ovviamente attori, registi e tecnici che hanno lavorato in quegli anni, e si cercano testimonianze di persone del luogo (comparse, curiosi, ristoratori…) che a vario titolo hanno partecipato o solo assistito a quelle produzioni e che sono una memoria preziosa di quel modo di produzione così importante per il cinema italiano dell’epoca. Chiunque abbia qualcosa da raccontare e sia disposto a farlo davanti ad una macchina da presa può contattare Pierfrancesco Fiorenza via messenger su Facebook.