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Annullato concorso Asl che aveva visto vincere figli e parenti di dipendenti

Annullato in autotutela dall’Asl il contestato concorso per l’assunzione di 70 assistenti amministrativi finito al centro di un’inchiesta della Procura di Latina dopo che ai primi posti si sono classificati tanti figli e parenti di dipendenti della stessa Azienda sanitaria e di politici. La selezione, per reclutare personale da destinare alle Asl di Latina, Frosinone, Viterbo e Roma 3, ha scatenato polemiche all’inizio dell’anno quando è emerso che tra i migliori alla prova scritta la metà circa erano tutti parenti di dipendenti dell’Asl pontina e politici, soprattutto di area dem. Una vicenda su cui, partiti anche alcuni esposti, ha iniziato a indagare il Nucleo provinciale di polizia tributaria della Guardia di finanza e su cui il sostituto procuratore Valerio De Luca ha aperto un’inchiesta, con l’ipotesi di abuso d’ufficio. Un caso su cui la stessa Regione Lazio aveva chiesto all’Asl di Latina che ha gestito il concorso una relazione e di valutare la sospensione del concorso fino a successiva determina regionale. La stessa Regione aveva inoltre invitato l’Azienda sanitaria pontina, all’esito di una valutazione interna e nel caso vi fossero i presupposti, a procedere con l’annullamento in autotutela della selezione. Proprio quello che ora ha fatto il direttore generale Silvia Cavalli. Nel provvedimento la manager, insediatasi dopo lo svolgimento del concorso, ha specificato che nella composizione della commissione esaminatrice non era stato rispettato il principio di parità di genere, che nell’allegato tecnico ai verbali della procedura concorsuale era riportato che per alcuni dipendenti, addetti all’attività di vigilanza nei giorni delle prove scritte, erano note situazioni di eventuale incompatibilità per parentela o di conflittualità di interesse e che la commissione non aveva fatto domande su elementi di informatica e lingua inglese nonostante fossero materie previste nella prova orale. Il direttore generale Cavalli ha quindi specificato di aver effettuato un’ampia verifica amministrativa degli atti concorsuali e di aver acquisito anche un parere legale, decidendo alla fine per l’annullamento in autotutela. Un provvedimento giustificato in particolare dalle indagini in corso e dalla presenza il giorno della prova scritta di dipendenti Asl in rapporti di parentela con alcuni candidati, particolare che genererebbe un conflitto di interessi e dunque “una violazione degli immanenti principi di imparzialità, trasparenza e par condicio al cui rispetto l’amministrazione è tenuta”. Revocata la procedura concorsuale, la manager ha infine preannunciato che verrà bandita una nuova procedura, in cui verrà inserita anche una prova di informatica, per appurare che i candidati abbiano le capacità necessarie all’amministrazione impegnata nella trasformazione digitale dei servizi.