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Ordinanza anti prostituzione dei Sindaci di Anzio e Nettuno: basta oscenità

I Sindaci di Anzio e Nettuno Candido De Angelis e Alessandro Coppola, in qualità di Ufficiali  di Governo, hanno adotta “con atto motivato provvedimenti

I Sindaci di Anzio e Nettuno

I Sindaci di Anzio e Nettuno Candido De Angelis e Alessandro Coppola, in qualità di Ufficiali  di Governo, hanno adotta “con atto motivato provvedimenti contingibili e urgenti nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana” un’ordinanza anti prostituzione che sarà valida a decorrere dal 1 maggio 2021 e fino al 30 settembre 2021. L’ordinanza prevede che “Per esigenze di sicurezza finalizzate alla prevenzione di fenomeni, anche di rilevanza penale, e della commissione di reati correlati, nonché della reiterazione di episodi di grave intolleranza, su tutto il territorio comunale, con particolare attenzione nelle zone di Padiglione e delle Grugnole e sulla Nettunense e complanari, quindi nelle aree adiacenti alle suddette strade ed in prossimità delle aree di collegamento con le vie d’intersezione con le aree indicate sia fatto divieto a chiunque:

  1. di porre in essere comportamenti diretti in modo non equivoco ad offrire prestazioni sessuali a pagamento, consistenti nell’assunzione di atteggiamenti di richiamo, di invito, di saluto allusivo ovvero nel mantenere abbigliamento indecoroso o indecente in relazione al luogo ovvero nel mostrare nudità, ingenerando la convinzione di esercitare la prostituzione. La violazione si concretizza con lo stazionamento e/o l’appostamento della persona e/o l’adescamento di clienti e l’intrattenersi con essi, e/o con qualsiasi altro atteggiamento o modalità comportamentali, compreso l’abbigliamento, che possano ingenerare la convinzione che la stessa stia esercitando la prostituzione;
  2. di richiedere informazioni a soggetti che pongano in essere i comportamenti descritti al precedente punto 1) e/ o di concordare con gli stessi l’acquisizione di prestazioni sessuali a pagamento;
  3. alla guida di veicoli, di eseguire manovre pericolose o di intralcio alla circolazione stradale al fine di porre in essere i comportamenti descritti al punto2).
    La violazione comporta l’irrogazione delle sanzioni amministrative pecuniarie previste dal D.Lgs. 30.04.1992, (Nuovo Codice della Strada), da un minimo di € 42,00 ad un massimo di € 173,00 con pagamento in misura ridotta entro 60 giorni dalla contestazione.

    Tutto questo a causa del fatto che nel territorio comunale di Anzio e Nettuno la prostituzione e lo sfruttamento della stessa su strada, per la diffusione del fenomeno in alcune aree, in particolar modo nel periodo primaverile ed estivo, pregiudica oggettivamente e sensibilmente le condizioni di vita dei cittadini, costituendo per essi fonte di grave turbativa ed insicurezza, come testimoniato dalla pluralità di segnalazioni, denunce e iniziative tese a evidenziare la insostenibilità della convivenza col fenomeno. L’occupazione forzosa della strada e dei marciapiedi da parte delle prostitute comporta, per i residenti prossimi a tali aree, la grave compressione della libertà di movimento e della legittima aspettativa di quieto vivere a causa di comportamenti o situazioni quali: offerte ai passanti di prestazioni sessuali; grida e schiamazzi, aggressioni verbali o fisiche tentati o consumati ai danni delle prostitute da parte di clienti e “protettori” delle stesse; rumori provocati da frenate e ripartenze delle automobili dei clienti, con le portiere d’auto chiuse con forza ed il conseguente, perdurante rumore durante la notte; sporcizia a terra a seguito della consumazione dei rapporti sessuali o del prolungato stazionamento in loco delle persone dedite al meretricio, che spesso espletano necessità fisiologiche, gettano rifiuti vari a terra o dentro a giardini di abitazioni private.