Le cerimonie del 25 aprile iniziate a Nettuno si sono spostate ad Anzio, davanti al monumento ai caduti di Piazza Garibaldi. Dopo l’inno e la preghiera, a prendere la parola è stato il Sindaco di Anzio, Candido De Angelis, che per prima cosa ha voluto salutare Padre Francesco Trani, storico parroco della Chiesta dei Santi Pio e Antonio ricoverato per problemi di salute. “Abbiamo ancora bisogno di te – ha detto il Sindaco – rimettiti presto”. Quindi il primo cittadino ha voluto dire la sua sulla festa di Liberazione.
“Oggi a mancare in questa piazza – ha detto – sono i giovani, gli studenti che sempre coinvolgiamo durante queste Feste per portare avanti il discorso della memoria. Di date importanti su questo territorio ne sono state vissute tante, a partire dalla più importante di tutte, quella dello Sbarco. Ma non dobbiamo dimenticare che la Liberazione è la nascita della nostra Repubblica, della democrazia, un passaggio fondamentale della nostra nazione. Oggi, con questo tempo di Pandemia, viviamo una nuova forma di guerra. Le vittime sono le stesse che si sono contate nella seconda guerra mondiale e quella che viviamo oggi è una vera e propria chiamato alle Armi. nessuno si può tirare indietro, abbiamo l’occasione di ricostruire il futuro per i nostri giovani, i nostri figli. I prossimi 5 anni saranno decisivi, nessuno si può tirare indietro”.
25 aprile, il Sindaco di Anzio: “Chiamata alle armi per salvare il futuro”
Le cerimonie del 25 aprile iniziate a Nettuno si sono spostate ad Anzio, davanti al monumento ai caduti di Piazza Garibaldi. Dopo l'inno e la preghiera
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