Quanto avvenuto su via Campovivo, a Borgo Montello, il 29 luglio scorso, è stato un tentato omicidio. A sostenerlo, al termine della sua requisitoria, è stato il pm Claudio De Lazzaro, che per due imputati ha chiesto condanne a dieci anni di reclusione. Per gli inquirenti, Emidio Cirolla, 40 anni, commerciante di auto di Nettuno, e Stefano Miozzi, 50 anni, di Nettuno, ex socio in affari della vittima, speronandolo e mandandolo fuori strada, cercarono di uccidere il 56enne Fabrizio Bruno, originario di Anzio ma residente a Latina. Alla luce delle indagini svolte dalla polizia stradale, nello specifico la pubblica accusa ritiene che, dopo un folle inseguimento, Cirolla abbia speronato l’auto su cui viaggiava Bruno, facendola finire fuori strada, e che lo stesso abbia poi preso a calci e pugni la vittima già priva di conoscenza a causa dei traumi subiti nell’incidente. Miozzi è invece stato a sua volta accusato di tentato omicidio in quanto si sarebbe trovato in auto con Cirolla. Il movente infine è stato individuato in problemi di lavoro e nella compravendita di un’auto andata male. I due, arrestati per tale vicenda, hanno scelto di farsi giudicare con rito abbreviato dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giorgia Castriota. In aula hanno negato le accuse, sostenendo che la vittima aveva frenato all’improvviso e l’impatto era stato inevitabile. Il pm ha chiesto le condanne e il legale di parte civile un risarcimento di 150mila euro. Il prossimo 20 aprile parlerà la difesa e poi verrà emessa la sentenza.
Non fu un incidente ma un tentato omicidio: chiesta la condanna a 10 anni
Quanto avvenuto su via Campovivo, a Borgo Montello, il 29 luglio scorso, è stato un tentato omicidio. A sostenerlo, al termine della sua requisitoria