Si è svolta ieri mattina la protesta della FP CGIL Penitenziaria Roma e Lazio davanti alle carceri della Regione Lazio e a Velletri con un breve sit-in con striscioni e bandiere che sono state affisse davanti all’ingresso. Struttura piena all’inverosimile con circa 480 detenuti tra ala nuova e ala vecchia e le due sezioni per la quarantena covid con 52 posti di arrestati che arrivano da tutta Roma e provincia. “La situazione, infatti, è esplosiva – dice Pietro Coppola, coordinatore locale della FP CGIL Penitenziaria – le carceri sono tutte strapiene, al punto che molti detenuti devono essere trasferiti in strutture fuori Regione nel centro Italia. Trasferimenti che costringono, anche dai Castelli Romani e dalla zona del litorale (Ardea, Pomezia, Anzio e Nettuno), Carabinieri e Polizia a viaggi estenuanti, a volte anche di intere giornate fuori Regione dopo decine di telefonate per trovare posti liberi nelle carceri . Il carcere di Velletri, in particolare, è pieno: ci sono due reparti per quarantena Covid con pochissimi poliziotti penitenziari, chiediamo un aumento del personale sia della Polizia Penitenziaria che del Personale Sanitario in tempi stretti, siamo allo stremo delle forze, continua il dirigente sindacale. Da quando è iniziata la pandemia, solo Velletri, a Roma e provincia, ha 52 posti in due sezioni del carcere, dove tutti i detenuti che vengono portati in carcere devono stare in quarantena circa 15 giorni. Da questo dipende il via-vai e il continuo e l’ulteriore riempimento del carcere. Non si capisce perché il dipartimento regionale penitenziario non ha stabilito queste sezioni di quarantena per il covid anche in altre strutture penitenziarie di Roma e del Lazio, siamo veramente l’ultimo carcere di Italia in quanto a condizioni precarie e di sovraccarico di lavoro”. Inoltre il sindacato fa sapere i dati del Carcere veliterno, a fronte di circa 220 tra agenti, ufficiali e sottufficiali di Polizia Penitenziaria che dovrebbero esserci, difatti al carcere di Velletri, nel quale ci sono circa 480 detenuti, il personale conta solo 170 poliziotti penitenziari tra ufficiali, sottufficiali, assistenti capo e agenti normali, mancano, quindi, più di 50 unità. Tale situazione di scarsità di organico crea turni molto faticosi e massacranti al personale, i quali, oltretutto, non riescono nemmeno a fare le ferie, i recuperi e i congedi che spettano loro di diritto: molti di loro hanno ancora 150-200 giorni di ferie e di congedo non sfruttati e sono quasi tutti ultra cinquantenni, pochi i giovani in servizio. Le proteste continueranno anche nei prossimi giorni con sit in e manifestazioni in strada appena la situazione della pandemia lo permetterà.