Dallo scorso mercoledì 24 marzo e fino al prossimo 7 aprile, in prima serata su Canale 5, ha preso il via la nuova fiction “Svegliati amore mio” con protagonista Sabrina Ferilli. E ieri sera, durante la seconda puntata, i tantissimi telespettatori hanno potuto ammirare le scene girate a Nettuno, nella splendida location di Torre Astura.
Prodotta da Fabula Pictures e diretta da Simona e Ricky Tognazzi, racconta la battaglia di una madre coraggio che lotta per la salvezza di sua figlia e, nel contempo, cerca di far emergere la verità riguardo i (gravi) danni provocati dall’inquinamento industriale, quello di un’acciaieria. Nella lotta difficile intrapresa, la donna si troverà in conflitto anche con il marito, che nel “mostro d’acciaio” (come lei chiama la fabbrica) ci lavora da sempre con molta dedizione.
La serie annovera nel cast anche Ettore Bassi, Francesco Arca, Francesco Venditti, Veruska Rossi e Massimo Popolizio.
Siamo nei primi anni Duemila, in un Sud Italia non meglio specificato. Naná è una donna forte, animata da un profondo senso di giustizia, una mamma meravigliosa e una moglie innamorata. Un giorno tutto cambia, quando si scopre che sua figlia Sara, di dodici anni, è affetta da leucemia. Dopo un momento di buio e dolore, Nanà inizia una battaglia, con la forza di una leonessa, contro il “Mostro”. Si tratta dell’acciaieria Ghisal dove da vent’anni lavora suo marito Sergio. Il lavoro che gli ha permesso di dare una sicurezza alla famiglia è forse la causa del veleno responsabile della malattia della bambina. Per Nanà si tratta di una battaglia su più fronti, a partire dal muro di omertà e di inconsapevolezza della società in cui vive. La donna deve convincere le altre madri, rassegnate al dolente destino che le vede perdere i figli, a unirsi alla sua battaglia, persuadere un giornalista e una dottoressa ormai anestetizzata a combattere con lei, per inchiodare lo spietato manager dell’acciaieria, devoto solo al profitto. Nanà si troverà in conflitto perfino con il marito, legato al proprio lavoro e tormentato dalle conseguenze sulla salute della figlia, e sarà costretta a tenere a bada uno spasimante ossessivo. Soprattutto, la donna cercherà di fare di tutto per salvare la propria figlia.
Sabrina Ferilli è Nanà Santoro.
In un piccolo paese di provincia – affacciato sul mare, ma colorato dalle polveri rosse di un’incombente acciaieria – Nanà trascorre una vita serena con il marito Sergio, operaio siderurgico, e la loro figlia Sara. Lavora come parrucchiera nel negozio dell’amica Ramona, mentre sogna di aprire presto un’attività in proprio. Quando a Sara viene diagnosticata una leucemia, per la madre inizia una guerra che pare impossibile da vincere. Il suo infinito coraggio e grande animo la spingono a indagare sull’anomala diffusione di mali simili a quello che ha colpito sua figlia tra molti bambini che abitano la zona adiacente all’acciaieria. Vincendo le resistenze iniziali, con appassionata determinazione, riesce nell’impresa di aggregare attorno a sé tante voci, soprattutto di madri disperate, che fino a quel momento erano rimaste silenziose.
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