Home Cronaca Omicidio Gloria Pompili, fissato a maggio il processo in Cassazione

Omicidio Gloria Pompili, fissato a maggio il processo in Cassazione

E' fissato per il prossimo mese di maggio in Corte di Cassazione il terzo grado di giudizio del processo per la morte di Gloria Pompili, la 23enne di Frosinone 

Gloria Pompili

E’ fissato per il prossimo mese di maggio in Corte di Cassazione il terzo grado di giudizio del processo per la morte di Gloria Pompili, la 23enne di Frosinone costretta a prostituirsi e massacrata di botte a Nettuno e uccisa davanti ai figli di 3 e 5 anni nell’agosto del 2017 dalla zia e dal suo compagno che, sempre a Nettuno, gestivano una frutteria.
Sul banco degli imputati Loide Del Prete e il compagno di lei, Saad Mohamed Elesh Salem. Una volta che i giudici della Corte d’Assise d’Appello hanno depositato le motivazioni, il collegio difensivo dei due ha impugnato le condanne a 20 anni di reclusione con una lieve diminuzione rispetto ai 24 anni della Corte d’Assise di Latina. La donna, secondo la drammatica ricostruzione dei fatti che hanno portato alla morte della povera Gloria, era stata brutalmente picchiata in auto lungo il tragitto che da Nettuno porta a Frosinone e all’altezza di una piazzola di sosta, in prossimità di Prossedi, e poco dopo era morta. I parenti in un primo momento hanno cercato di far credere che Gloria fosse deceduta per le percosse di un cliente violento, ma la verità è emersa subito con chiarezza. Le indagini dei carabinieri e del pm Luigia Spinelli hanno subito puntato sulla zia Loide e il compagno arrestati subito dopo i fatti. Come è riportato nelle motivazioni della sentenza d’Appello, Gloria era stata vittima di un pestaggio definito ‘bestiale’, rappresentava per i due imputati una macchina da soldi e soprattutto una persona di cui hanno approfittato per la sua ingenuità, “inducendola a prostituirsi sia in casa che in strada ed era diventata una fonte di guadagno” con la promessa che poteva entrare in società con la frutteria di Nettuno. Agli atti del processo è finita anche la drammatica testimonianza di uno dei figli di Gloria, in auto la sera del 23 agosto del 2017, che aveva raccontato che “Zio Salem è cattivo e ha dato un sacco botte a mamma perché voleva i soldi”. I bambini in diverse occasioni sono stati usati come fonte di ricatto e minaccia contro Gloria, lasciata sola in balia dei suoi aguzzini.