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Covid, Bianchini: “Dal 6 aprile i ristoratori di Mio Italia aperti a pranzo e cena”

"Da martedì 6 aprile i piccoli imprenditori del comparto dell’ospitalità a tavola (Horeca) associati a MIO Italia, apriranno a pranzo e a cena.

“Da martedì 6 aprile i piccoli imprenditori del comparto dell’ospitalità a tavola (Horeca) associati a MIO Italia, apriranno a pranzo e a cena. Non è una provocazione, né un atto dimostrativo, ma una questione di sopravvivenza”.
Lo ha reso noto Paolo Bianchini, presidente di MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità.
“Da un anno i piccoli imprenditori dell’ospitalità a tavola sono costretti a chiudere-aprire-chiudere, in contrasto con le evidenze scientifiche, senza prospettive, programmazione, piani di rilancio, indennizzi ragionevoli, interventi sui costi fissi. Nulla. Non sono più padroni del presente e del futuro e di quello delle loro famiglie. Con l’ultimo decreto Sostegno è stata prevista una elemosina, fra l’altro in arrivo dopo il 10 aprile. Nel frattempo prosegue lo stillicidio di fallimenti e continuano ad arrivare gli sfratti esecutivi e le convocazioni in tribunale. Il Paese, come conseguenza delle decisioni scellerate della politica, sta perdendo, una dopo l’altra, aziende importanti che complessivamente creavano il 30 per cento del Pil. Non solo. Lo Stato assiste inerme e irresponsabilmente al collasso dei prodotti Made in Italy e del settore della distribuzione, esposto finanziariamente con gli istituti bancari proprio a causa dei blocchi al comparto Horeca e dei conseguenti crediti deteriorati – ha sottolineato Bianchini – nessuno di noi ha più nulla da perdere. Di fronte al funerale certo di bar, ristoranti, pizzerie, pub, il direttivo di Mio Italia domenica 21 marzo s’è riunito per deliberare l’unica opzione possibile, una scelta obbligata: andare contro le norme e aprire, seguendo tutte le misure anti-covid, ma aprire. A pranzo e a cena. Sempre”. ha concluso Bianchini.
“Il settore del Bar-Industry è allo stremo migliaia di aziende che lavorano dalle 18 in poi, pub, birrerie, cocktailbar e vinerie che non riescono più ad andare avanti. I costi fissi rimangono ed in molti non possono più neanche pagare le bollette del telefono e della corrente; i nostri dipendenti hanno finito le risorse ed in molti si ritrovano ad andare avanti grazie ai sussidi. Non se ne può più. Proprio per questo abbiamo registrato adesioni in massa all’iniziativa di Mio Italia», ha dichiarato infine Alessandro Bernardi, imprenditore di Nettuno e responsabile Bar-Industry di Mio Italia.
L’associazione, lo ricordiamo, sta attuando uno sciopero fiscale con la consulenza di esperti ed avvocati, legata ai mancati introiti dell’anno appena passato.