Gli associati di Anzio e Nettuno dell’Associazione Mio (Movimento imprese e ospitalità) Italia partecipano all’iniziativa legale dello sciopero fiscale. I ristoratori non intendono pagare i tributi che incidono per il 70% sugli incassi che lo scorso anno, per molti, non ci sono stati. In particolare i ristoratori e gli alberghi si sono visti arrivare le cartelle esattoriali di Tari, Siae e per le insegne luminose e non hanno i soldi per poter pagare. Solo con l’asporto o lavorando mezza giornata è impossibile pagare le tasse. Per questo l’Associazione ha ingaggiato una squadra di avvocato e tributaristi per sostenere, per vie legali, che la gran parte del tributo non è dovuta. Una sorta di disobbedienza fiscale. “Non abbiamo lavorato – ha detto il Presidente nazionale del Mio Paolo Bianchini – vogliamo bloccare in maniera legale le cartelle esattoriali abbiamo subito un danno e non ci è stato risarcito”. Una buona parte della categoria dei ristoratori è letteralmente in ginocchio, oltre alle tasse miti pagano bollette, affitti e stipendi e andare avanti sta diventando difficilissimo, tra chiusure continue e fatture che non smettono di arrivare.
L’Associazione Mio partecipa all’iniziativa legale dello sciopero fiscale
Gli associati di Anzio e Nettuno dell'Associazione Mio (Movimento imprese e ospitalità) Italia partecipano all'iniziativa legale