Una notizia pesante davvero, per le famiglie e per l’economia, quella della nuova stretta sulle attività commerciali e sulle libertà personali in tutta Italia, a causa della recrudescenza dei dati sul coronavirus in ogni Regione, Lazio compreso, che lunedì dovrebbe tornare in zona arancione.
La brusca impennata di contagi a partire dalla Capitale, ci regalerà nuove restrizioni. Il governo sta pensando per l’istituzione della zona arancione (se i dati peggiorano si rischia anche la zona rossa) in tutta la regione da lunedì 15 marzo, per almeno due settimane. Sono infatti oltre ottocento i nuovi positivi nella Capitale emersi nel bollettino della Regione sul Covid-19: 841 quelli di ieri, contro i 751 dell’altro ieri ed i 688 di martedì. Sono 258 i malati gravi con l’indice Rt che sale a 1,3 quindi decisamente sopra lo 0,99 previsto per restare in sicurezza in zona gialla. In giornata sarà diffuso il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, che porterà all’adozione di nuove ordinanze da parte del ministro della Salute Speranza con il cambio di colore per alcune regioni. L’ultima parola arriverà dunque oggi ma la strada sembra essere già segnata: parrucchieri e barbieri chiusi; chiuse palestre e musei; stop alle scuole, che passeranno in Dad. Le categorie della ristorazione e quelle legate al commercio parlano di un “disastro senza fine”. Le famiglie sono in seria difficoltà per il crollo dei guadagni e per lo stop ai servizi scolastici. I dati dei contagi, dopo tre settimane di lenta decrescita, sono in risalita anche ad Anzio e Nettuno dove si arriva a 100 positivi circa.