Ci sono situazioni abitative nel comune di Anzio che meritano un approfondimento e una valutazione.
A sconcertare oggi, gli sgomberi decisi dal Tribunale di Roma che, sotto covid, senza colpo ferire, dispone che entro la fine di marzo 70 famiglie, 350 persone, debbano lasciare le case di Corso Italia. Un complesso residenziale la cui gestione si è rivelata fallimentare, che è stato rilevato da Istituti di credito che guardano al proprio guadagno e non considerano l’emergenza sociale che si sta creando, e che a breve sarà messo all’asta. I cittadini che ci abitano sono tutte persone che lavorano, a basso reddito ma oneste. Chi ha contratti regolari, chi fa il pescatore, chi lavora alla giornata nei cantieri, tutti oggi hanno difficoltà a cambiare casa. Donne incinte con i figli piccoli, persone malate, anziani soli, famiglie numerose che non sono mai la prima scelta per chi affitta.
IL Tribunale non ha guardato i singoli casi: tutti fuori.
Allo Zodiaco, sempre ad Anzio, in un complesso residenziale decadente in alcune palazzine dei rom hanno occupato diversi appartamenti, che appartengono ad un Ente pubblico che non ne reclama la proprietà. Il disinteresse di questo Ente ha prodotto diverse conseguenze di chiara emergenza sociale ma anche di ordine pubblico. Gli appartamenti vuoti e non reclamati sono stati occupati da famiglie rom, che se li subaffittano, che hanno devastato le palazzine in cui vivono (letteralmente hanno cannibalizzato ogni angolo, asportando porte, finestre, cassette delle lettere, cancelli, hanno rotto tubature devastato gli androni utilizzati anche come bagni. Le condizioni igieniche sono catastrofiche, i guasti rendono le palazzine inagibili. In questi contesti vivono minori, sporchi, abbandonati in strada, che non vanno a scuola, alcuni dei quali sono noti ladri che vanno in giro per le due cittadine del litorale scippando anziani. Molti spacciano, minacciano i vicini di casa, alle volte si uniscono in bande e derubato le persone che passano in auto sul cavalcavia che costeggia il quartiere. In più di un’occasione hanno ucciso e macellato animali che poi hanno cucinato sui tetti delle palazzine. Una situazione difficile persino da raccontare. In questo contesto, in cui uno sgombero potrebbe restituire decoro e dignità ad un quartiere e una vita decenti ai titolari degli appartamenti privati, non si ottiene nulla. La battaglia di chi ha acquistato un appartamento e si è visto circondare dal malaffare e devastare l’immobile in cui viveva, sembra contro i mulini a vento. Le Istituzioni sembrano incapaci di contrastare la creazione di un vero e proprio Bronx, in cui molti hanno paura di vivere e circolare. Nessuno sembra in grado di costringere l’Ente titolare degli Immobili occupati a rendere giustizia ai cittadini che hanno avuto la sventura di acquistare un appartamento in zona chiedendo lo sfratto degli abusivi, nessuno sembra in grado di intervenire per aiutare i minori rom che vivono in una situazione igienica inimmaginabile, tra fango ed escrementi. Emergenza umana e sviluppi urbanistici discutibili si intrecciano e si fa fatica a capire come venire fuori da quelle che sono due ‘bombe’ sociali con cui il Comune di Anzio sarà necessariamente chiamato a confrontarsi.