“Una macchina da soldi”. Questo era Gloria Pompili, la giovane uccisa a botte, per i due imputati condannati anche dalla Corte d’Assise d’Appello per l’omicidio della ragazza, madre di due figli, assassinata il 23 agosto del 2017 in una piazzola di sosta sulla Monti Lepini a Prossedi dopo essere stata costretta a prostituirsi tra Anzio e Nettuno. I suoi aguzzini lavoravano anche loro a Nettuno, in una frutterà della zona. I giudici sottolineano nelle motivazioni della condanna per i due imputati la brutalità del pestaggio subito dalla ragazza, esile, schiavizzata e più volte picchiata anche prima della tragica morte. A scontare la condanna la zia della giovane, Loide Del Prete e il compagno di lei, il tunisino Saad Mohamed Elesh Salem. I giudici hanno sottolineato “la violenza inaudita” a. cui Gloria è stata sottoposta ed arrivano ad usare il termine “bestiale” per descrivere il pestaggio. Nel processo ha rivestito un peso anche la testimonianza di un uomo che a Nettuno, poche ore prima della morte della ragazza, ha visto chiaramente “una donna che veniva picchiata da un uomo e una donna i quali dopo averla fatta cadere a terra la colpivano”. In un primo momento, i due responsabili, avevano detto che Gloria era stata aggredita da un cliente a Nettuno.
Omicidio Gloria Pompili, il brutale pestaggio è avvenuto a Nettuno
"Una macchina da soldi". Questo era Gloria Pompili, la giovane uccisa a botte, per i due imputati condannati anche dalla Corte d'Assise d'Appello