Home Cronaca La Direzione Conad respinge le accuse dei dipendenti: “Norme rispettate”

La Direzione Conad respinge le accuse dei dipendenti: “Norme rispettate”

Rispetto al caso Conad Anzio, nella giornata che ha visto lo sciopero dei lavoratori del centro commerciale "Lo Zodiaco", interviene Valerio Conti

Rispetto al caso Conad Anzio, nella giornata che ha visto lo sciopero dei lavoratori del centro commerciale “Lo Zodiaco”, interviene Valerio Conti, direttore generale della società Gespac che gestisce la struttura e che esprime la posizione dell’azienda rispetto alla vicenda. “In sede giudiziaria – spiega – accerteremo l’infondatezza della denuncia e la reale situazione”.  “In tutte le strutture da noi gestite, incluso ovviamente il supermercato situato all’interno del centro commerciale ‘Lo Zodiaco’ di Anzio, le normative e le procedure per la prevenzione del contagio da Covid-19 sono osservate con il massimo scrupolo, fornendo ai dipendenti tutti i necessari dispositivi di sicurezza e avendo adeguatamente formato tutto il personale ivi operante, sia per la tutela della salute dei lavoratori, sia di quella dei clienti che accedono ai locali commerciali”. Così la società Gespac Srl, gestore del centro commerciale ‘Lo Zodiaco’ di Anzio, risponde alla denuncia apparsa su varie testate giornalistiche circa la mancata osservanza delle “disposizioni per prevenire il contagio da Covid-19” all’interno del supermercato in questione. “Sono notizie prive di qualsiasi fondamento e non veritiere – spiegano da Gespac Srl – esprimiamo le più ampie rassicurazioni alla clientela di fronte all’assoluta infondatezza delle accuse mosse. Ferma restando la condanna morale dei soggetti che, in questo particolare periodo, creano allarmismo mediante la diffusione di simili notizie, comunichiamo, altresì, di aver conferito incarico ai nostri legali affinché siano intraprese tutte le iniziative giudiziarie più opportune, non escluse quelle in sede penale, sia con azioni volte all’accertamento della reale situazione di fatto, sia per la tutela del nostro buon nome e l’ottenimento del giusto risarcimento dei gravi danni (morali, ma soprattutto patrimoniali) che stiamo patendo a causa della diffusione di informazioni palesemente diffamatorie”. Questa mattina, durante lo sciopero, il personale ha confermato tutte le accuse.