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Crollo della falesia, un cittadino di Anzio racconta dell’appello inascoltato al Fai

E’ Vincenzo Perruccio, residente ad Anzio, a seguito dell’ennesimo crollo della falesia a rendere nota la sua corrispondenza con il FAI (Fondo Ambiente Italiano) in cui, già nel 2016, chiedeva un intervento per salvaguardare Tor Caldara e tutta la costa. Di seguito la corrispondenza con il Fai e la replica dell’ente di tutela Ambientale.
Data: 18/03/2016 15:42
Oggetto: Promontorio Riserva Naturale Regionale Tor Caldara, Anzio (RM)
Spett.Le FAI Fondo Ambiente Italiano,
con la presente sono a segnalarVi una situazione di degrado, poiche’ come Organizzazione a tutela dell’ambiente e del patrimonio artistico potete svolgere una reale inchiesta sulla condizione di degrado che sto ad elencarVi:
Sono un abitante di Lavinio mare frazione di Anzio (RM), abito nelle vicinanze della Riserva Naturale Regionale di Tor Caldara, una zona bella e molto caratteristica….. Purtroppo il promontorio su cui e’ situata la splendida Torre e’ a rischio frana e ad oggi non c’e’ alcuna protezione (rete di acciaio) che vieta questo disastro. Inoltre, la spiaggia sottostante si presenta in stato di abbandono e di degrado…..
Pertanto chiedo se e’ possibile un Vostro intervento per far si che la situazione no degeneri, evitando pericoli per le persone, tutelando e mettendo in sicurezza un luogo meraviglioso che sta frantumandosi.
Certo del Vostro impegno, porgo i miei piu’ Cordiali Saluti
Vincenzo Perruccio
Immediata la replica del Fai che risponde il 31 marzo del 2016.
Buongiorno Sig. Perruccio,
a seguito di alcune verifiche effettuate sull’area in questione abbiamo rilevato l’importanza naturalistico-ambientale del sito in quanto definita dal 1988 quale Riserva naturale Regionale e dal 2005 Sito di Interesse Comunitario.
Ci risulta quindi che gli Enti competenti hanno già effettuato rilievi e studi sullo stato di conservazione della parte di litorale di Tor Caldara e sono già stati anche effettuati alcuni interventi di ripascimento – con sversamento di materiale – della porzione di costa tra Tor Caldara e Capo d’Anzio rispettivamente nel 1998 e nel 2003.
Tra gli obiettivi del Piano di Gestione 2008 dell’Area SIC inoltre troviamo la realizzazione  di interventi progettuali di barriere anti erosione, in particolare una recinzione lungo la spiaggia a sud del promontorio e anche a nord con sostituzione della recinzione esistente e interventi con viminate; tutto questo in considerazione della forte erosione naturale provocata dal mare e dai sempre più marcati e concentrati fenomeni delle precipitazioni atmosferiche.
Da contatti diretti con l’Ente Parco, abbiamo inoltre appurato che, a seguito di alcuni sopralluoghi sull’area da parte di tecnici regionali,  sono state attuate tra il 2014 e il 2015 alcune ordinanze comunali per la messa in sicurezza delle porzioni di arenile a rischio con apposizione di cartelli e divieti.
L’Ente è attualmente in attesa da parte degli uffici regionali preposti di poter procedere con interventi più completi e definitivi.
Dal punto di vista della fruibilità diretta e dello stato di degrado causato dai rifiuti,  siamo a conoscenza che dal 2015 a seguito di numerose segnalazioni e di un intervento diretto di Legambiente, l’arenile è stato presidiato attraverso l’assunzione di un bagnino comunale per la sicurezza dei bagnanti e per la pulizia della spiaggia.
Consideriamo quindi che la situazione sia attualmente sotto controllo e che sia stata data sufficiente attenzione da parte del Comune e della Regione.
Naturalmente tutte le segnalazioni in merito come la sua possono essere sempre utili per tenere monitorato il territorio e il litorale.
La ringraziamo nuovamente per il suo interessamento e le inviamo i nostri migliori.
Saluti
Arch. A. Landrò – Uff. Ambiente FAI.
Infine la controreplica del Signor Perruccio che purtroppo si è rivelato più fondata dell’ottimismo del Fai alla luce dei recenti crolli.
Buongiorno,
Voi citate degli obiettivi, progetti, presidi……Purtroppo ad oggi la realta’ e’ diversa da come la state valutando.
Il rischio di frane e’ alto, le barriere anti erosione sono inesistenti, il degrado aumenta e il presidio di cui accennate e’ anch’esso inesistente.
Spero almeno che da qui a breve si intervenga concretamente, perche’ con le parole e il solito ottimismo non si risolve nulla…..
Grazie per la Vostra risposta.
Cordiali saluti
Vincenzo Perruccio