Home Politica Giannino del Pd: “Ranucci si dimetta da assessore e faccia l’imprenditore”

Giannino del Pd: “Ranucci si dimetta da assessore e faccia l’imprenditore”

"Ieri Anzio ha assistito ad una pagina a dir poco vergognosa della politica locale, che ha messo in luce, ancora una volta il fallimento di questa amministrazione.

Il consigliere Lina Giannino

“Ieri Anzio ha assistito ad una pagina a dir poco vergognosa della politica locale, che ha messo in luce, ancora una volta il fallimento di questa amministrazione. Un Assessore che grida contro una forza dell’ordine impunemente. Avrei voluto vedere un cittadino fare quello che ha fatto l’Assessore Ranucci. L’avrebbero arrestato. E invece la politica può tutto, ha l’impunita’ su tutto, anche nella giustizia contro la mafia e contro il malaffare”. Lo scrive in una nota stampa il consigliere comunale del Pd di Anzio Lina Giannino.
“Ieri – ha poi aggiunto – sono emersi dei punti inquietanti. Un Comandante dei vigili, che non controlla la ressa di persone riversatesi su Anzio. Ristoranti strapieni senza alcun freno, un Sindaco che parla di strade, strade e strade e si autodenuncia come il sindaco delle imprese, ma intanto non fornisce un’idea politica della città. Un assessore che se ne frega di ciò che la giunta fa, e che si incatena appena toccano le sue tasche. Insomma ancora diamo credito a questi pagliacci da circo? Ancora battiamo le mani ad un assessore che sta facendo come gli pare? Ce le siamo dimenticate le sue dimissioni? Un assessore ‘bipolare’ che prima fa girare un video e poi ringrazia i vigili e dice di aver fatto tutto ciò come Imprenditore. Bene. Si dimetta da assessore e continui a fare l’imprenditore. Si dimetta il Comandante Arancio per mancata vigilanza sul territorio e omessa denuncia a chi ha offeso il Comando dei vigili. Dimissioni di un Sindaco che ha perso il controllo della giunta e viene ricattato da un assessore rivoltoso. Basta. Anzio non c’è la fa più. Andate a casa. Sarebbe un grande regalo per Natale. Altro che luminarie. Usciremo tutti dalla depressione in cui ci fatevi vivere”.