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Aperto a Nettuno il primo studio di medicina Generale per il test antigenico

La dottoressa Caponi

di Federico Arancio
E’ stato aperto a Piazza Mazzini a Nettuno il primo studio di medicina Generale per il test antigenico semi-quantitativo per la ricerca del virus Sars-cov-2, a breve ne verrà aperto anche uno ad Anzio.
Nello studio è possibile, per chi è stato selezionato dai medici, ovvero per chi è stato a contatto diretto con una persona positiva, chi fa parte di un cluster, chi è in quarantena o chi deve eseguire un test di controllo, eseguire il tampone rapido. Importante è specificare che possono fare il tampone in questo studio solo soggetti asintomatici. Tale servizio permette sicuramente di abbreviare i tempi di attesa e di arginare la diffusione del virus isolando i pazienti positivi che al momento risultano asintomatici.
Abbiamo ascoltato i rappresentati dei medici di medicina generale di Anzio e Nettuno, il dottor Antonio Nigro e la dottoressa Maria Antonietta Caponi che ci hanno descritto esaustivamente la procedura per il tampone rapido e le misure di sicurezza.
Dottor Nigro qual è lo scopo di questo servizio che mettete a disposizione dei pazienti?
“E’ un servizio dei medici di medicina generale organizzato tramite la Regione e il Ministero della Salute, che permette di andare a trovare quelli che sono gli asintomatici ma che in realtà stanno diffondendo il virus, i pazienti che riceviamo devono comunque essere selezionati, quindi devono aver avuto un contatto diretto con un positivo o far parte di un cluster per esempio a lavoro – spiega Antonio Nigro – questo servizio ci permette di andare a cercare il virus, di isolare gli asintomatici, e quindi di andare a limitare i contagi. Il tampone rapido non è sicuramente la cura per il covid, esso ci da una fotografia del momento, chi è negativo oggi, non è detto che tra qualche giorno non si positivizzi”.

Il dottor Nigro

Dottoressa Caponi quale è la procedura e come si fa il tampone rapido?
“In primis – risponde il medico di Nettuno – vorrei dire che la strumentazione ci è stata messa a disposizione dalla Regione, c’è un macchinario dove noi inseriamo la provetta, in cui abbiamo immerso il tampone, che in alcuni minuti ci dice se il paziente è positivo o negativo al virus. La procedura è eseguita in piena sicurezza, noi ci vestiamo con camici mono uso, con doppi guanti, mascherina, visiera para-schizzi e sanifichiamo tutto all’uscita di ogni paziente sia che sia positivo sia che sia negativo. Per fare il tampone il paziente viene fatto sedere su una sedia, con il capo all’indietro e il tampone, dopo aver abbassato solo in parte la mascherina, che comunque rimarrà a coprire la bocca, viene inserito nel naso per alcune volte. E’ un processo assolutamente indolore e privo di rischi – ha concluso la dottoressa Caponi – nel caso il paziente risulti positivo, verrà immediatamente avviato il protocollo previsto, ovvero l’isolamento, e il soggetto sarà invitato a fare il tampone molecolare”.